Al tavolo centrale, questa volta, sarà da solo, ma tutto il resto sarà come dieci anni fa. Più o meno. Le partecipazioni, gli invitati in abito da cerimonia, i tavoli da comporre stando attento agli equilibri tra parenti e amici, il menu, la torta e il discorso.
Solo che anziché dire il fatidico “sì”, Francesco Palombino, 38 anni di Pratola Peligna, ha detto “no”. O meglio basta. L’8 giugno prossimo festeggerà in un noto ristorante della zona il suo divorzio: una festa vera e propria, con circa 150 invitati che si sono visti recapitare in questi giorni la bizzarra partecipazione alle nozze. Seppur finite.
“E’ un modo per ringraziare quanti in questi mesi mi sono stati vicini in questo difficile e burrascoso passaggio della mia vita – spiega -. Per me l’ottenimento del divorzio è una tappa importante quanto lo è stata quella del matrimonio. E poi, soprattutto, voglio con questa festa essere di incoraggiamento a quanti stanno vivendo quello che ho vissuto io e che, magari, a differenza mia non hanno avuto persone intorno con cui sfogarsi e confidarsi”.
Il dress code è d’obbligo, perché Palombino per mestiere li vende gli abiti da cerimonia, ma anche perché l’evento è tutt’altro che goliardico. Manca la lista nozze, ma solo perché non ha avuto tempo per prepararla: “Le esigenze di un divorziato sono simili a quelle di uno sposo – spiega – quando da un giorno all’altro vai fuori di casa, hai bisogno di rifare il corredo, il servizio dei piatti e dei bicchieri. Insomma tutto”.
Senza disdegnare la classica bustarella, anche se l’obiettivo non è quello di fare cassa.
“Voglio fare una festa che sia di auspicio per una nuova vita – continua il divorziato – con tanto di open bar e apertura delle danze. Volevo invitare anche la mia ex moglie, poi però ci ho ripensato, mi sembrava troppo”.
Anche per non turbare il figlio di sette anni: “La cosa più dolorosa di una separazione è la gestione dei figli – commenta – perché è difficile spiegare ad un bambino le dinamiche degli adulti, il perché da un giorno all’altro c’è un’altra persona al tuo posto. Io non mi sono rifatto una compagna e d’altronde non è facile conciliare le esigenze di una nuova storia, con quelle, per me prioritarie, di essere un padre presente”.
Per la luna di miele, per il momento, basterà una singola.
Se comprendo e bene le motivazioni di Palombizio, non mi è di altrettanta facilità comprendere il fatto di farne una notizia da pubblicare. Mah! Dopo la frutta proprio.
Non si può comprendere tutto nella vita !
Per comprendere un concetto bisognerebbe che lo stesso abbia un senso, e qui di sensi compiuti, non ne vedo. Poi se voleva essere ironia, ok, rido.
Palombino no Palombizio!
Da capire c’è il disagio che vivono gli uomini separati con figli i quali sono costretti a sopportare che i loro figli/e vivano insieme ad un altro uomo. Abbiamo ancora tanto da lavorare e prima o poi vedrete che ci toccherà lottare per la parità, così come le donne hanno fatto con noi…
In questo genere di questioni, la legge continua ad essere schierata dalla parte delle donne. Ancora oggi il padre è visto come una figura secondaria. Questa disparità non fa bene né ai figli né l rapporto tra gli ex coniugi.
.. Vero. Queste disparità di trattamento, se non si mantengono i nervi saldi, creano rancore e malcontento che certo non favoriscono rapporti sereni tra le parti.
Non sono molto d’accordo sul fatto che i padri sono messi in secondo piano. Si parla come se fossero solo le donne ad avere un nuovo compagno, i papà invece che fanno restano tutti single, non mi pare. Non bisogna mai generalizzare, ci sono papà bravissimi così come ci sono quelli che si rifiutano di dare ciò che spetta al mantenimento del proprio figlio. La cronaca ci riporta spesso (anche oggi) ai tanti casi di femminicidio per cui non direi poveri uomini…
Bravo.
Resto allibito nel leggere commenti a mio modo di vedere palesemente diffamatori, anche questa volta credo che finirà con un rimborso spese a seguito di querela.
Sono curioso: chi sarebbe il diffamato e quale la diffamazione?