Vedere la zona dell’Eremo di Sant’Onofrio in preda all’inciviltà di chissà chi non può non lasciare indifferenti. Certamente non ha lasciato indifferenti i volontari delle frazioni che quella zona, come il resto della Badia, la amano e la curano con passione. Ciò non basta per coloro che nelle notti “brave”, probabilmente, vanno a concludere le loro serate su quella terrazza panoramica che è l’aria adiacente lo chalet dell’Eremo, la zona parcheggio, che qualche giorno fa è stata ritrovata invasa da rifiuti vari, cicche, segnaletica deturpata e staccionate divelte.
Una situazione che con tutta probabilità non si sarebbe verificate se al Comune di Sulmona avessero redatto l’istanza di variazione della destinazione d’uso dello chalet stesso da uso civico a commerciale. Un particolare portato alla luce, durante l’amministrazione Ranalli, dall’allora consigliere di Forza Italia, Luigi La Civita, il quale aveva provveduto alla verifica tramite il Dipartimento Sviluppo Economico e Politiche Agricole della Regione Abruzzo . In pratica per anni lo chalet è stato concesso illegittimamente ad uso commerciale, cavillo burocratico all’oscuro di tutti. Fu così che la rinnovata gestione all’associazione Celestiniana subì un blocco. Dal quel giugno sono passati due anni, ma la variante urbanistica di cui necessita chalet e zone contigue non è ancora pronta. E’ vero che nel frattempo c’è stata la caduta della vecchia amministrazione, nuove elezioni e il delirio amministrativo dell’ultimo anno.
“La questione- spiega Roberta Salvati- è stata presa in mano dai nostri assessori con l’appoggio dell’avvocatura comunale e del dirigente del terzo settore, Amedeo D’Eramo”. La famosa istanza di mutamento di destinazione, infatti, deve essere prodotta dal sindaco o dirigente, affissa per 30 giorni sull’albo pretorio, inviata alle maggiori associazioni di categoria, è necessario dare la possibilità ai cittadini di presentare osservazioni (60 giorni), dopodiché l’istanza va inviata alla Regione che deve rilasciare il suo parere. Per questa estate non se ne parla, insomma. Perché nonostante l’impegno l’azione amministrativa sembra non tenere il passo. E’ anche questo l’effetto del blocco amministrativo di Palazzo San Francesco che tra pensionamenti, furbetti, cooperative in bilico, ferie e malattie dei funzionari lotta per la semplice ordinaria amministrazione.
E se lo chalet resta in balia dell’inciviltà allora bisogna rispondere con maggiori controlli da parte della polizia municipale, e se questa di notte non c’è è auspicabile che qualcuno della raccolta rifiuti ogni tanto vada a spazzare perché quell’area è il biglietto da visita per l’Eremo e per gli scavi di Ercole Curino, fiori all’occhiello del territorio e meta di numerosi turisti.
Una salvezza per l’area celestiniana potrebbe essere il nuovo Dl Sud.
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