“Zoccola” alla collega consigliera, la procura ricorre contro l’assoluzione di Di Masci

E’ ancora tutta da scrivere la parola “fine” sulla querelle tra Roberta Salvati e Bruno Di Masci per quell’offesa, “zoccola”, con la quale appellò la sua collega consigliere comunale ben 6 anni fa durante una conversazione telefonica, registrata e divulgata tramite Whatsapp. Lo scorso anno, sulla questione si era espresso il Giudice di Pace che aveva assolto Di Masci in quanto l’epiteto usato da Di Masci non aveva in realtà un fine offensivo e sessista, ma era stato usato in termini – per quanto volgari – politici. Al fine cioè di indicare la presunta incoerenza politica della Salvati.

Ora la procura della Repubblica di Sulmona ha proposto ricorso alla Suprema Corte di Cassazione per chiedere l’annullamento della sentenza. Secondo la procura, il giudice di Pace avrebbe omesso ogni considerazione circa l’oggettiva offensività del termine “zoccola”. A sostegno della motivazione, il giudice ha ritenuto che il termine utilizzato da Di Masci abbia un senso “esclusivamente politico e giustificato penalmente nell’ambito del diritto di critica politico”.

La procura richiama le sentenze 614/2023 e 1544/2023 della Suprema Corte di Cassazione che stabiliscono il limite di continenza del diritto di critica, superato in caso di espressioni gravemente infamanti e inutilmente umilianti che si trasformano in una mera aggressione del soggetto politico.

Secondo la procura ci sarebbe anche un’erronea applicazione della legge penale (art. 606 del Codice di procedura penale) in relazione alla sussistenza dell’elemento oggettivo della comunicazione con più persone, perché Di Masci stava sì parlando al telefono, ma ascoltato da almeno tre testimoni. La sentenza del giudice di Pace, infatti, riporta come “ai fini della sussistenza del reato manchi un ulteriore elemento richiesto dall’art. 595 del codice penale, ossia la comunicazione tra più persone”.

La procura, inoltre, ritiene che non sono stati indicati, né valutati gli elementi probatori documentali. Mancherebbe, inoltre, una dettagliata analisi degli elementi costitutivi del reato.

“Nelle motivazioni che hanno indotto la procura a promuovere l’impugnativa, vi è la sconvenienza plateale e la volgarità dell’offesa rivoltami, atta a denigrare gratuitamente la mia persona e realizzata dinanzi a terzi, infine incontrollatamente circolata su Whatsapp – scrive Roberta Salvati. Ho vissuto la sentenza del giudice di Pace di Sulmona del 12/10/2023 come un’intollerabile ingiustizia. Non è civile e democratico rivolgersi neppure al peggior avversario politico con offese che hanno più il sapore di un attacco personale”. Il genere di esternazioni per cui all’epoca ho promosso querela contro Di Masci dovrebbero infatti rimanere estranee alla dialettica politica”.

“Un politico che si rispetti dovrebbe saper utilizzare l’arte oratoria per argomentare le proprie opinioni e non per offendere ledendo la reputazione altrui – prosegue l’ex consigliera -. E’ per questo che ancora di più sono grata alla Procura per l’accortezza, la professionalità e la cura con cui hanno valutato il caso, per aver fatto valere un diritto non solo mio ma di tante altre donne e uomini che si dissociano e inorridiscono di fronte a parole così umilianti; parole di cui è davvero impossibile ignorare il significato e che Di Masci ha scelto di utilizzare volutamente per colpirmi alle spalle, forse pensando di divertirsi con i suoi amici”.

12 Commenti su "“Zoccola” alla collega consigliera, la procura ricorre contro l’assoluzione di Di Masci"

  1. Ricorso che non andrà da nessuna parte. Anche al senatore Ilaria Cucchi hanno archiviato la denuncia per aver ricevuto l’epiteto tro*ia. Ormai la giurisprudenza è questa, nei tempi correnti sono gergo tanto di diffusione comune quanto puerile e demenziale che in tutti i casi non ledono affatto; se le asserzioni non corroborate da dimostrabili episodi di licenziosità inconfutabile; la onorabilità “ragionevole” di alcuna di questi stessi tempi che, non sia magari restata con la mentalità alle scuole elementari e vada in procura ritenendo di andare a frignare alla cattedra della Signora Maestra, oppure che non sia così sensibile che anche si spaventi per davvero nel vedere,nel 2024, il saluto romano.

  2. Tutti avvocati di cassazione | 11 Gennaio 2024 at 18:24 | Rispondi

    Non hanno archiviato nulla tiri fuori la sentenza…

    • Tra tre giorni c’è l’udienza ma i pm già due volte hanno chiesto l’archiviazione per la inconsistenza dell’ evento. In effetti questa estate ho notato la Salvati che passava con una camicetta di scollatura ed un paio di pantaloncini a mutanda che coprivano appena il fondoschiena , ed ho pensato: Come la avrebbero giudicata ,e con quali diverse parole, quelle belle nostre bisnonne che vediamo nelle foto dei primi del novecento a piazza del mercato? Con i fazzoletti e quelle belle doppie gonne lunghe sino alle caviglie ?
      È evidente che insieme alla evoluzione ed alla liberazione dell’
      abbigliamento femminile si è parallelamente ampliato anche il linguaggio in più aperte facoltà di espressione sociale. Questo non significa che siano interiormente giudicabili le donne dalla libertà che esprimono nell’ abbigliamento, significa di più il contrario. Cioè invece di essere di animo ugualmente libero e dinamico come i vestiti che indossano, presentano invece forti reazioni di risentimento verso una parola nei propri confronti come se fossero quelle nostre bisnonne che, per la salvaguardia della moralità erano accuratamente attente a non farsi vedere neanche il malleolo. Quindi, qualcosa , sinceramente, non coincide. Non so se mi sbaglio ma sembra che invece che due piedi in una scarpa vogliano avere un piede in due epoche.

  3. La signora sta frugnando tanto x essere stata definita come politicamente è, e nemmeno una parola di dissociazione dai saluti romani che i suoi attuali amici di schieramento fanno ogni volta se ne presenti l’occasioneb

  4. Commenti tristi come chi li scrive mi viene da dire. Siete moralisti solo con gli altri.
    E se fosse accaduto alle vostre mogli, madri o figlie?
    Avreste avuto lo stesso riguardo nel giudizio come mostrato nei vostri commenti? Solidarietà a Salvati!!!!

    • Condivido….e soprattutto, questi falsi moralisti perché non ci mettono la faccia, nome e cognome, quando si permettono di giudicare le persone. Fatevi riconoscere almeno una persona quando vi incontra per strada è libera di decidere quale “trattamento”riservarvi!

  5. Roberta Salvati piena solidarietà e continua a lottare contro questi personaggi !!!!
    Ps ti consiglio di querelare il “signore “ dei commenti precedenti così da leone da tastiera si trasformerà magicamente in una pecora

  6. Antonio per querelare qualcuno credo debba esserci una chiara offesa o diffamazione a qualcuno che sinceramente non colgo nei commenti letti. Ci puoi illuminare tu? A chi ti riferisci?

  7. Consiglio pure io di querelare il leone da tastiera !
    Se ci sono gli estremi spero che lo faccia …

  8. Indipendentemente da ogni schieramento politico o scelte di appartenenza, do la mia solidarietà a Roberta Salvati per l’offesa, innegabile, ricevuta e per i commenti critici addirittura verso di lei!
    Guido

    • Questione di stile | 12 Gennaio 2024 at 11:38 | Rispondi

      Concordo e aggiungo che lo spessore politico e morale di una persona lo si vede dai fatti e dalle argomentazioni portate aventi per risolvere problematiche inerenti la città e per il bene dei cittadini.
      Quando mancano fatti e argomentazioni la via più breve è l’offesa gratuita per rimanere a “galla”.

  9. Ancora co sto saluto romano! State a pezzi…
    I fascio/comunisti sono il vero problema! Arrendetevi.

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