“Zappata”: una gincana per l’ottantesimo anniversario

La commemorazione della “zappata”, il bombardamento che gli Alleati fecero piovere sulla stazione di Sulmona il 27 agosto del 1943 provocando 104 vittime, ci sarà. Ma certo non ci sarà posto per la fanfara e neanche per una tromba: perché nonostante gli ottanta anni tondi, alla stazione bisognerà fare la gincana tra i cantieri. Come sospettato e nonostante le promesse e gli impegni, infatti, i lavori sul piazzale commissionati da RFI non saranno restituiti, neanche parzialmente.

Non è questione di strisce e segnaletica orizzontale, in realtà, ma di mancanza di collaudo tra RFI e l’impresa per l’esercizio pubblico. Senza, insomma, nessuno può valicare la “cortina di ferro” che ormai da tre anni tiene prigioniera la stazione di Sulmona. Con un appalto che doveva essere concluso più di due ani fa e che non si trova neanche a metà dell’opera.

L’amministrazione comunale sarà così costretta a commemorare l’anniversario come può: alle 10 di domenica prossima sarà inaugurata una mostra fotografica su quell’evento all’Archivio di Stato in viale Sant’Antonio. Alle 11 quindi ci si trasferirà alla stazione ferroviaria, facendo attenzione a lasciare le auto a debita distanza dal cantiere che non sarà né smantellato, né momentaneamente aperto. La corona d’alloro sarà quindi depositata dal vice sindaco Franco Casciani e dal presidente del consiglio comunale Cristiano Gerosolimo ai piedi della lapide che si trova all’interno della stazione e che ricorda i ferrovieri caduti. Perché il monumento apposito, smontato da due anni, non è mai stato riposizionato sul piazzale, anche perché dovrà andare al centro della zona pedonale che sarà (chissà quando) realizzata nella parte sud dell’area (dove il secondo lotto di lavori non p ancora partito).

“Una commemorazione per ribadire l’importanza della pacifica convivenza tra popoli e nazioni, in un momento nel quale un sanguinoso conflitto è in corso alle porte dell’Europa – scrive l’amministrazione comunale -. Un’occasione per confermare il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, principio sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare”… si fa per dire.

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