Lo scenario è da guerra e sul campo è rimasto il primo ferito grave: si tratta di un giovane volontario della Protezione civile di 33 anni, Michele, che stava lavorando sul versante di Pacentro. Il giovane è stato raggiunto da una pietra in testa che gli ha provocato un grave trauma cranico con emorragia cerebrale.
Portato all’ospedale di Sulmona, i medici del pronto soccorso dopo averlo stabilizzato, hanno deciso di trasferirlo d’urgenza al San Salvatore dell’Aquila dove ora sarà portato nel reparto di Rianimazione.
A Pacentro le fiamme hanno ripreso vigore e nuove fiamme si sono sviluppate all’altezza del blocco della strada 487. Il rogo che appena qualche ora fa sembrava sotto controllo, è riesploso: sia nei pressi del blocco, sia intorno alla base del Parco che porta alla Camosciara dove un cerchio di fuoco circonda la struttura. La zona è presidiata dalle forze dell’ordine e da personale della protezione civile, mentre si è in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco.
La situazione è grave anche a Sulmona dove le fiamme hanno raggiunto la linea di confine dell’abitato della frazione Badia, fortunatamente tenute a bada finora. La gente in strada piange e si dispera, spuntando tra fumo e sirene e con lo sguardo fisso alla montagna.
Un focolaio importante si è riacceso anche all’altezza del Casino Pantano nella zona Santa Lucia, dove qualche giorno fa i volontari erano riusciti a bloccare il fronte.
La vera battaglia contro questo serpente di fuoco, però, si sta combattendo ora lungo la strada tagliafuoco realizzata dal Comune di Pratola tra il Colle delle Vacche e il cimitero di Bagnaturo. Finora la soluzione voluta dal sindaco Antonella Di Nino sembra funzionare, anche se vigili del fuoco, esercito e volontari, cercano di non vanificare lo sforzo fatto. In particolare nella zona centrale della strada tagliafuoco, dove la carreggiata si restringe, le fiamme hanno scavalcato più volte, ma finora sono state domate. Così come è stato domato l’altro focolaio, distante diversi metri, accesosi nella parte ancora “salva” del bosco verso Pratola. Non è chiaro se si sia trattato di un nuovo gesto del piromane, o di un tizzone trasportato dal vento.
Cinque vigili del fuoco questa notte dormiranno intanto all’eremo di Sant’Onofrio a presidiare il tesoro storico e religioso, che, seppur bonificato, potrebbe comunque essere a rischio.
A Prezza la situazione sembra essersi invece tranquillizzata, anche se le fiamme restano alte al confine con Raiano.
Una notte d’inferno, quella di stasera, che ha alzato il livello d’allarme più di quanto non era accaduto lunedì scorso.
(aggiornamenti continui con dirette video anche sulla pagina Facebook de Il Germe)
Dum Sulmoni consulitur ,Pratula operam fecit. Come dire ,invece di stare a perdere tempo INTORNO AD UN TAVOLO DOVE NON SI E’ MAI RISOLTO ALCUN PROBLEMA,SOLO UNA VESCICA PIENA DI CHIACCHIERE, il sindaco di Pratola ha almeno cercato di realizzare una strada tagliafuoco, agendo in proprio con il solo permesso del direttore del parco Maiella. A parte i risultati, la tagliafuoco ha retto finché ha potuto, almeno è servita ai mezzi di soccorso per poter raggiungere le zone dell’incendio. “Acqua e fuoco non trovano luogo” dicevano gli antichi, in un modo o nell’altro, invadono tutto. Come dire che non c’è argine ai due elementi , se non si fermano con interventi mirati dell’uomo e con la prevenzione.”Meglio prevenire che curare”. Comunque, questa mattina, 29 cm, sono in azione due canadair e l’elicottero S64, con voli frequenti e mirati. Credo che questa volta ce la faranno, ammesso che non si ritirino,lasciando a metà dell’opera.