Volantini della discordia sulla Giostra, soci fondatori prendono le distanze. Scontro tra GD e Gioventù Nazionale

Mentre la XXVIII edizione della Giostra Cavalleresca di Sulmona celebra la vittoria del Sestiere di Porta Filiamabili, fuori dal plateatico di piazza Maggiore a far discutere sono i volantini distribuiti da Gioventù Nazionale Valle Peligna. E se dal direttivo in via Arabona non vola una mosca, i soci fondatori della Giostra, tramite una nota stampa, si sono dissociati totalmente dai volantini diffusi tra giovedì e venerdì. “Noi sottoscritti Soci Fondatori della associazione Culturale Giostra Cavalleresca di Sulmona – si legge nel comunicato diffuso a firma di Fabio Balassone, Giulio Quercia, Clotilde Iavarone, Umberto Malvesuto, Luciano De Dominicis e Maurizio Balassone. – ci dissociamo pienamente dall’ inquietante messaggio diffuso dalla gioventù nazionale Valle Peligna sulla Giostra stessa. Quando abbiamo lavorato alla nascita di questa manifestazione avevamo, e abbiamo ancora, in mente un evento inclusivo, gioioso, di solidarietà e di accettazione di ognuno. In poche parole un evento di pace, come da qualche tempo ama ripetere il consiglio direttivo. Il cosiddetto popolo della Giostra è composto da Uomini di Pace e non da uomini di milizia. Siamo veramente sorpresi che il consiglio direttivo non abbia preso immediata e netta distanza da un messaggio neanche troppo velatamente nostalgico di tempi cupi e luttuosi, anche in considerazione del fatto che la manifestazione viene aperta dall’inno nazionale, simbolo della Repubblica Italiana nata dall’ antifascismo”.

Parole di certo non al miele arrivano dai Giovani Democratici “Valle Peligna”, che parlano di “un palese tentativo di riproporre un immaginario nostalgico, che glorifica la guerra e l’eroismo militare a scapito di un autentico rispetto per la diversità e la pace”.

“I volantini distribuiti da Gioventù Nazionale della Valle Peligna – scrivono i giovani Dem – in occasione della Giostra Cavalleresca di Sulmona rappresentano un esempio allarmante del tentativo della destra di far percorrere la strada verso l’egemonia culturali a certi valori del passato. Sotto la patina di un apparente richiamo alle tradizioni, emergono infatti elementi che richiamano ideologie fasciste e militariste”. A spaventare i GD peligni sono i termini utilizzati sul volantino. Di certo una pericolosità che non si cela sul ritorno delle camicie nere, ma “nel far strisciare nell’immaginario collettivo sentimenti che spezzano i legami sociali ed indeboliscono la democrazia”.

“È inaccettabile – commentano – che in una regione emblema di democrazia e progresso, ricca di esempi, di veri eroi antifascisti come la Brigata Majella, Carlo Tresca e Virgilia D’Andrea e tanti altri, si utilizzino ancora termini e concetti legati a ideologie di oppressione e terrore, minimizzando e sputando sopra le gesta di tutta una tradizione antifascista che da quasi un secolo distingue il territorio sulmonese e i suoi personaggi e su cui la nostra città ha saldamente affondato le sue radici”.

A far rumore, paradossalmente, è il silenzio. Quello della Giostra Cavalleresca che non ha preso una posizione a distanza di tre giorni dall’uscita della notizia. A nulla, per i GD peligni, è valsa la giustificazione della consigliera regionale Maria Assunta Rossi, che ha specificato di essere estranea a quei flyer.

“Questa presa di distanze dai contenuti è mancata nel suo precedente comunicato, in cui si dichiara solo l’assenza di un legame con l’ideazione dell’iniziativa – concludono i dem – (e questo noi lo crediamo), ma non basta. Soprattutto per chi il 25 aprile è stato uno dei pochi di Fratelli D’Italia a celebrare la festa della Liberazione. Speriamo in un atto di coerenza”.

Lo scontro passa sul piano politico, seppur giovanile. Insomma, una Giostra sempre più in mezzo ai fuochi di destra e sinistra, incapace di svincolarsi, quantomeno a parole, da qualsivoglia colore politico, ribadendo che l’unico abito che veste ha le tonalità dei borghi e sestieri.

7 Commenti su "Volantini della discordia sulla Giostra, soci fondatori prendono le distanze. Scontro tra GD e Gioventù Nazionale"

  1. Fatto bene a dissociarsi.
    un Consiglio a TUTTI : la poltica non si appropri di manifestazione culturali,sagre di paese,eventi religiosi.
    Quelli sono di TUTTI anche di chi liberamente vota contro….
    ultimamente i social network di alcuni politici/politiche della zona sono sempre a fare bella mostra di facce messe davanti ad eventi paesani.
    Avete Stancato a farvi i fregni su facebook ….. BASTA

    • L’aspetto più paradossale dell’evento è che si è pubblicamente dissociata da questo manifesto- a conferma di quando notoriamente si è sempre conosciuto, e cioè che è sempre stata del centrosinistra sino a prima delle elezioni- la consigliera regionale dello stesso partito di Giorgia Meloni che evidentemente per confusione od ignoranza culturale, con la motivazione che non è stato concordato con lei, non conosce eventualmente J. J. R. Tolkien e non ha notato il riferimento espresso nel manifesto quando proprio Tolkien è una fissa culturale proprio della volontà immaginaria della Meloni, quando, comunque anche con grande sforzo aporetico, non si riesca a comprendere le connessioni del suo pensiero con la utopia fascista che vige in Italia. Perciò è facile supporre che il contenuto del Manifesto dal quale ci si è dissociati, sia di logica derivazione gerarchica proveniente dall’alto e non espressione genuina della contenuta iniziativa locale.

  2. L’aspetto più paradossale dell’evento è che si è gaudentemente dissociata da questo manifesto- a conferma di quando notoriamente si è sempre conosciuto, e cioè che è sempre stata di centrosinistra sino a prima delle elezioni- la consigliera regionale dello stesso partito di Giorgia Meloni che evidentemente per confusione od ignoranza culturale, con la motivazione che non è stato concordato con lei. Non conosce eventualmente J. J. R. Tolkien e non ha notato il riferimento espresso nel manifesto quando proprio Tolkien è una fissa culturale proprio della volontà immaginaria della Meloni, quando, comunque anche con grande sforzo aporetico, non si riesca a comprendere le connessioni del suo pensiero con la utopia fascista che vige in Italia. Perciò è facile supporre che il contenuto del Manifesto dal quale ci si è dissociati, sia di logica derivazione gerarchica proveniente dall’alto e non espressione genuina della contenuta iniziativa locale.

  3. Quanta carta sprecata

  4. Sulmona 30.07.2024
    Leggo con profonda sincerità ed attenzione i manifesti di Gioventù Nazionale a favore della Giostra Cavalleresca di Sulmona, la cui ultima edizione antica se non erro risale al 1643. In USA in un museo è conservato l’elmo dei Tabassi. Sarebbe bello sapere quando c’è stata in città la prima gara in assoluto tra le famiglie nobili della città. Polemiche inutili e senza senso da parte della sinistra che vede il Fascismo dove non esiste. Orgoglioso dei nostri giovani di Gioventù Nazionale che rivendicano le radici storiche nazionali e la difesa della nostra identità nazionale, culturale e militare. Il cancro metastatico altamente maligno del comunismo che tende a distruggere le identità nazionali, per loro tutto è bandiera rossa, tutti sono uguali, non esiste la Difesa della nostra identità nazionale religiosa, storica, militare, la difesa militare delle famiglie nobili cittadine che hanno dato dei personaggi che sono stati militari nelle loro gloriose famiglie. Per il comunista esaltare la propria Patria le proprie radici storiche, le proprie tradizioni, la difesa della famiglia naturale voluta da Dio Gesù Cristo Re Vero ed unico Sacerdote Santo Padre Creatore dell’universo dove viviamo e’ reato, difendere la nostra cultura millenaria umanistica cattolica locale e nazionale è reato. Il nome Italia è nato in Valle Peligna. Dico a questi giovani, combattiamo ogni violenza ma combattiamo il tentativo non vero di dare del Fascista ad un manifesto che di Fascista non ha nulla. I sinistri sono così ossessionati dal Fascismo che dimenticano l’origine sanguinaria ed anticristiana di una ideologia che ha inquinato ed inquina il mondo. Tutte le ideologie totalitarie vanno combattute, ma la si smetta una volta per sempre e per tutte di colpevolizzare chi Difende i valori Militari e Nazionali, la nostra cultura millenaria umanistica cattolica e Militare. Cari giovani in alto la Sacra Torcia accesa del Tricolore, siamo romani, Roma ha portato la Civiltà con il Diritto romano, abbiamo avuto l’Impero romano, le nostre legioni gloriose soprattutto la Decima Legione Fretensis di stanza a Gerusalemme. Difendete e Difendiamo tutto questo. Gabriele D’Annunzio diceva: “Per chi non ha nulla, la Patria è l’unico bene”. Ovidio: Sulmona è la mia Patria. Dio Gesù Cristo ci benedica e protegga sempre ed ovunque e doni all’Italia tutta ricchezza, serenità, salute Cattolica Apostolica, soprattutto a Sulmona e Valle Peligna. Ai comunisti cortesemente dite di cantare l’inno a Roma musicato fa Giacomo Puccini, un abbraccio forte e santo a tutti.
    distinti saluti
    Domenico Silla

  5. Concetta Di Prospero | 30 Luglio 2024 at 07:15 | Rispondi

    Le soluzioni dopo l’analisi in premessa epistolare?
    1.i giovani, specie i non ricchi e privilegiati, dovrebbero accontentarsi di tornare a Sulmona 3 volte l’anno? Una per la Giostra, una per Natale, la terza per la Madonna che scappa? Non mi pare si sia attivato un vero indotto una economia della Giostra che tiri tutto l’anno e soprattutto che coinvolga il vicinato (frazioni e periferie urbane).
    La solidavicinarietà dov’è sarebbe? Il degrado del tessuto urbano e sociale attecchisce crescendo a vista d’occhio.
    La giostra è fruita da occasionali, organizzatori e turisti…
    Nel mentre gli esercenti soffrono perché le macchine degli eventi “sgombrano” rendendo impraticabile per mesi il centro… o meglio non si organizza una movimentazione ad hoc di carichi e persone
    Questo però è un altro problema.
    2. Sei giovane mi permetto di dare del tu, Francesco… se la politica non deve appropriarsi di Giostra e città, dovresti esporre a titolo personale, al limite come figlio di fondatore e militante-praticante, non come referente politico. Nello specifico caso
    3.Da docente e da persona adulta, ho talvolta ravvisato una allegra e sana (si spera) follia, nelle generazioni di miei studenti e praticanti in genere…
    Il giostraio tira i fili ma si rischia di ridurli a burattini questi giovani.
    “Che fai nella vita, di che ti occupi durante le tue giornate?”
    “Io suono la chiarina”
    “Faccio lo sbandieratore”
    È triste sai… Assai. Quando un padre ti viene a confidare che la propria figlia passa le proprie giornate tutte al Borgo… minuscolo, non il centro commerciale locale per antonomasia…
    New economy capitalismo nuovo.
    Risiamo a Don Milani.
    Ci sono i Pierini e ci sono i Gianni
    E la ruota salva i primi gli altri li azzanna.
    Tutto si può fare e promuovere
    Cum mica salis

  6. Concetta Di Prospero | 30 Luglio 2024 at 07:18 | Rispondi

    “Dove” non “dov’è ”
    Refuso da correttore, altro male necessario dei nostri giorni 😉

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