Vitivinicola: stagione disastrosa. L’appello degli operatori

La Regione Abruzzo ha un’emergenza in più. Grida aiuto il comparto agricolo abruzzese davanti ai dati degli ultimi raccolti; a cominciare dal settore vitivinicolo che, con la vendemmia da poco conclusa, ha farro registrare un 70% in meno di produzione in tutta la regione per proseguire con quello ortofrutticolo che per alcuni prodotti come pomodori, grano, pere e kiwi, segna risultati al di sotto della media.

Per il vino il nemico peggiore da sconfiggere resta il fungo killer della peronospera; nemico storico della vite che da sempre minaccia i nostri vigneti e che, dopo due anni di assenza causa siccità, oggi è tornato a mietere vittime tra le uve della nostra regione. Complice del fungo il clima di questo 2023 che dalle incessanti piogge della scorsa primavera alle alte temperature finora protrattesi non risparmiando gelate e alluvioni, ha portato ai disastrosi risultati di oggi.

Se a tutto ciò si aggiunge l’aumento dei costi di produzione, la carenza di manodopera e tassi di interesse sfavorevoli per il ricorso al credito, si arriva alla insostenibile situazione in cui versa oggi l’intero settore. Situazione denunciata oggi pubblicamente a Francavilla al Mare dall’intera filiera vitivinicola abruzzese che, attraverso esponenti delle diverse categorie del mondo agricolo, lancia “l’ultimo appello al mondo politico regionale e nazionale affinché si trovino soluzioni concrete” ad una delle emergenze più gravi che l’intero comparto agricolo abruzzese abbia mai dovuto affrontare.

1 Commento su "Vitivinicola: stagione disastrosa. L’appello degli operatori"

  1. Per quanto riguarda la peronospera esiste una pratica agronomica molto efficace che contribuisce a ridurre a ridurre se non ad azzerare le infezioni di questo fungo. Si tratta di inerbire il vigneto o almeno lasciare crescere l’erba spontanea e non tagliarla intanto che vi sono periodi piovosi. L’erba lunga è di impedimento alle spore della Peronospera e non riescono ad infettare i germogli della vite. Prove fatte dal prof Rombola’ dell’Università di Bolgna a Faenza (Ra) anni fa in località Tebano in vigneto di Sangiovese a cordone speronato anno dato ottimi risultati. Purtroppo non vi è stata molta divulgazione perché agli incontri non vi erra nemmeno l’ombra di un tecnico. Vi erano alcuni viticoltori che avevano intenzione di convertire i loro vigneti in biologico. Vi esorto a provare provare almeno in un appezzamento per vedere se può funzionare anche da voi. Io l’ho fatto e mi sono trovato bene. Si risparmiano dei trattamenti. Vi auguro un buon lavoro.

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