Violenze in carcere, il sindacato chiede provvedimenti. “Solidarietà al direttore” dal presidente della commissione vigilanza Mariani

Continua a suscitare reazioni l’aggressione avvenuta due giorni fa nel carcere di Sulmona. Dopo l’intervento della senatrice del M5S Gabriella Di Girolamo che ha chiesto un incontro con i vertici del DAP, ad esprimere “incondizionata solidarietà e vicinanza” al direttore dell’istituto penitenziario Stefano Liberatore aggredito da un detenuto è la Federazione sindacati autonomi CNPP, Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria, che fermamente condanna quanto accaduto.

“Un episodio aberrante che merita ogni impellente riflessione politica ed istituzionale” ha dichiarato il segretario nazionale della Federazione Giuseppe Merola per il quale è necessario porre in essere “attività a salvaguardia di tutta la comunità penitenziaria peligna a tutela dell’ordine e sicurezza”. Prima fra tutte il trasferimento dei detenuti che, come l’autore di quest’ultima aggressione trasferito a Sulmona dal carcere di Regina Coeli, sono causa di “gravi eventi critici”. Come li definisce Merola che ribadisce l’urgenza di “interventi in aderenza alle normative vigenti affinché il personale non sia continuamente esposto a rischi per la propria incolumità”.

“Non posso che esprimere piena solidarietà al direttore e a tutto il personale in servizio all’interno della struttura” ha dichiarato il presidente della commissione vigilanza della Regione Abruzzo Sandro Mariani che ha sottolineato come “questo sia solo l’ultimo di una lunga serie di incresciosi episodi avvenuti nella nostra regione e che certificano come la situazione sia ormai diventata insostenibile”. Una situazione che vede il “poco personale presente nei nostri istituti penitenziari costretto a operare in condizioni precarie, tra problematiche legate al sovraffollamento e carenze di organico che si trascinano da anni, con turni massacranti e rischi crescenti per chi lavora al loro interno”. Come più volte denunciato dai sindacati di categoria che alla politica chiedono di “accendere i riflettori” sulla situazione in cui versano le nostre case di reclusione perché, ha aggiunto il presidente della commissione vigilanza, “la sicurezza del personale e dei detenuti deve tornare ad essere una priorità”.

“Non è più possibile – conclude Sandro Mariani – accorgersi di quanto accade all’interno delle carceri solo al verificarsi di spiacevoli episodi salvo poi scordarsi tutto e dimenticarsi di quello che sta diventando un vero e proprio caso nazionale”.

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