Dodici anni di reclusione per abusi sessuali ai danni di una minore. E’ questa la sentenza pronunciata oggi dal giudice del Tribunale di Sulmona nei confronti di un 44 enne, residente in un centro della Valle Peligna, che avrebbe abusato della figlia di 9 anni dei propri vicini di casa.
I fatti risalgono al 2 novembre 2019, quando la piccola viene affidata all’uomo che godeva di grande fiducia da parte della bambina stessa e dei suoi genitori.
L’uomo, con la scusa di dover dar da mangiare al proprio cane, convince la piccola a scendere con lui in cantina. Proprio nei meandri dell’abitazione si sarebbe consumata la violenza sessuale: la bambina sarebbe stata fatta spogliare e il 44enne si sarebbe strusciato su di lei. Al termine dell’atto, l’uomo avrebbe chiesto alla piccola di non raccontare nulla alla famiglia. E così in effetti è stato, con il silenzio della minore durato circa un anno. Ciò che però non hanno riferito le parole lo ha fatto l’atteggiamento della bimba: impaurita e terrorizzata ogni volta che incrociava il 44enne in paese. Stati di angoscia talmente inusuali che hanno portato i genitori della piccola a indagare e a scoprire, con la confessione della piccola nell’ottobre 2020, l’accaduto.
Alla richiesta di chiarimenti da parte dei due genitori, il 44 enne avrebbe ceduto, crollando in un pianto disperato e pregando, in ginocchio, il padre della bimba, scusandosi ripetutamente. Da qui l’ultimatum all’uomo, al quale fu intimato di non avvicinarsi mai più alla piccola. Un monito non ascoltato, con l’uomo che avrebbe avvicinato la giovanissima nell’agosto 2021. Una scena che ha portato il padre della bimba a prendere a colpi di bastone il 44 enne in strada. Un atto di rabbia per il quale l’uomo è finito sotto processo.
Da quel momento scatta la denuncia, con il divieto di avvicinamento ai danni dell’uomo verso la bambina. Un divieto che sarebbe stato violato almeno due volte, e per il quale è tuttora in corso un processo.
Il pm aveva chiesto per l’uomo proprio 12 anni di reclusione, considerando l’aggravante del fatto compiuto verso un soggetto d’età inferiore ai 10 anni che porta ad una pena compresa tra gli 11 e i 22 anni. Alla pena si aggiunge l’interdizione perpetua dai pubblici uffici; interdizione civile per 5 anni; interdizione a svolgere lavori a contatto con minori per un anno; e 9.500 euro di spese processuali.
L’imputato è stato difeso dal legale Giuliana De Nicola, mentre la parte civile è affidata all’avvocato Vincenzo Colaiacovo.
Non c’è mai giustizia quando si viola l’innocenza, perchè l’innocenza, quella dei bambini, è sacra Non c’è mai giustizia quando si viola la fiducia perchè anche la fiducia è sacra. Rimane il monito della legge, a parziale risarcimento, quando questa viene applicata. E purtroppo non è sempre così. La sentenza applicata, ha però, oggi,dimostrato il contrario. Un plauso all’avvocato Colaiacovo.