C’è anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a fare capolino nel padiglione 12 della 56^ edizione di Vinitaly, riservato ai calici abruzzesi con “Spazio-Abruzzo”. Ad accogliere la premier il suo protetto, nonché rieletto presidente della Regione, Marco Marsilio, e il vice presidente di giunta regionale, Emanuele Imprudente. Visita istituzionale e di garbo, ampiamente pronosticabile, nella vetrina veronese di viale del Lavoro. Abbracci, uno scambio di battute e pose per i fotografi, per poi lasciare spazio al Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.
“Il mercato è in crescita, i nostri vini sono apprezzati, siamo sulla strada giusta – ha sottolineato il Presidente Marco Marsilio -. Il mondo enologico abruzzese ha scelto di investire sulla qualità, è un lavoro positivo, che sta portando buoni frutti. Nel mercato internazionale stanno emergendo alcuni vitigni prima poco conosciuti oppure non erano parte della tradizione abruzzese come i vini bianchi o le bollicine. Oggi abbiamo una offerta più ampia, non possiamo solo puntare sul Montepulciano o il Trebbiano. Qui al Vinitaly abbiamo ad esempio la partecipazione di quasi cento cantine presenti con etichette importanti. Fino agli anni ’70 i vini abruzzesi erano poco presenti sul mercato, oggi è cambiata la cultura, c’è più comunicazione e attenzione e i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.
A Verona presente anche il sottosegretario all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, l’abruzzese Luigi D’Eramo. Il leghista ha rimarcato il trend positivo de vini abruzzesi, in Italia e all’estero. “Anche se il 2023 non è stato un anno facile per i produttori, questo resta il settore trainante dell’agroalimentare regionale, grazie a una qualità dei vini abruzzesi sempre più apprezzata. Come conferma l’aumento delle vendite di bottiglie nella grande distribuzione e la consistente crescita del fatturato dell’export. Un trend positivo che può senz’altro continuare nei prossimi anni – ha aggiunto il sottosegretario Masaf -, consolidando l’identità dei vini del territorio che in questi ultimi anni hanno già ottenuto riconoscimenti nel panorama italiano ed internazionale”.
E proprio in merito a un 2023 c’è da rimarcare il mancato stanziamento di risorse da parte della Regione Abruzzo per il settore vitivinicolo danneggiato dal maltempo. Oltre 15.000 aziende danneggiate a cui la Regione ha teso la mano con un prestito agrario. Un’agevolazione che consiste nella concessione di un prestito diretto a tasso zero alle imprese vitivinicole e relative società di trasformazione che hanno subìto un danno di produzione in seguito all’eccesso di pioggia che si è verificato su tutto il territorio regionale nei mesi da aprile a giugno 2023.
“Basta bugie anche sull’operazione Fira – ha spiegato l’esponente PD, Silvio Paolucci -, che non ha ancora erogato un centesimo e con cui le aziende, appena 231, vengono costrette a indebitarsi per prendere 5.000, 10.000 e 15.000 euro chissà quando, ben poca cosa visto che continuano a pagare mutui e contributi perché le richieste di sospensione fatte dalle associazioni prima alla Regione e poi al Governo ad oggi sono state tutte disattese. Di fatto ad oggi il comparto non ha preso niente, perché il decreto fatto a ridosso del voto, non ha le circolari che attivano la procedura, la piattaforma è ferma e 7 milioni di fondi per tutta l’Italia sono ridicoli rispetto all’entità dei danni. Questa è la storia: tante parole, zero soluzioni. Affermazioni, quelle dell’assessore, ci si passi il gioco di parole, del tutto “imprudenti”, come lo sarebbe ridargli la delega dopo tanta inefficacia e a maggior ragione tenuto conto della filiera politica tra Governo Regionale e Nazionale che non ha dato alcuna risposta a un tema così rilevante a livello regionale “.
L’unica mossa, da parte dell’Esecutivo nazionale, è il riconoscimento dello Stato di calamità lo scorso gennaio, ma a causa della peronospora. Grazie allo stato di calamità del settore, si potrà applicare la legge 102 che consente la moratoria per mutui e finanziamenti per 24 mesi, la concessione degli sgravi contributivi al 50% e la possibilità di dare ristori diretti ai produttori. Per i ristori sul maltempo, invece, c’è da attendere.
Insomma, l’uva buona in vetrina. Quella marcia sotto al tappeto.
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