Chiama a raccolta tutte le forze politiche del Centro Abruzzo il sindaco di Sulmona Annamaria Casini sulla questione di Villa Gioia per cui la Asl 1 ha deciso di non formalizzare l’accordo. “E’inaccettabile, il nostro territorio di nuovo schiaffeggiato” dichiara la prima cittadina. Delusa la Casini parla di un territorio ancora una volta mortificato nell’impegno profuso durante l’emergenza sanitaria al livello provinciale e, inoltre, giudicato di avere una “visione localistica”.
“L’assenso della Asl1 alla convenzione, per l’utilizzo della struttura peligna Villa Gioia – spiega -, doveva essere un atto dovuto, in ottemperanza al Decreto 54 della Struttura di Missione per l’Emergenza Covid Regionale del 1 aprile, che individua queste strutture nei territori (e non necessariamente 1 a Provincia) a spese della Protezione Civile (e non della ASL). Cosa che sta avvenendo nel resto d’Abruzzo per sgravare i reparti in sofferenza e stare vicini ai cittadini colpiti da virus. Eppure – prosegue – la richiesta di individuare alloggi per garantire monitoraggio e sorveglianza, per contenere contagi, è stata formalmente fatta proprio dal Direttore Generale della Asl1 Roberto Testa, il quale nel Comitato ristretto dei Sindaci del 29 marzo, regolarmente verbalizzato, ha chiesto alla sottoscritta di attivarsi per individuare una struttura nel territorio peligno. E così è stato”.
Fatto il sopralluogo, anche nell’hotel Sagittario, la struttura ha ottenuto l’ok della Protezione Civile Regionale con una serie di interventi ulteriori per ospitare il personale sanitario. Tra questi anche quello di Sante Ventresca dell’Aias che si è impegnato nella manutenzione e investendo con risorse proprie. Con lo 0,17% di paziente Covid, la percentuale più elevata in provincia rispetto al numero di abitanti, i 14 ricoverati una volta dimessi saranno trasferiti così all’hotel Cristallo dell’Aquila “in barba alle legittime aspettative di pazienti e familiari del territorio intero. Cosa c’è dietro questo inspiegabile diniego? – prosegue il sindaco – Certo non un’oculata valutazione aziendale, forse più una volontà di umiliare questa città e questa amministrazione, che si sta spendendo insieme a tutti i sindaci del Centro Abruzzo con tenacia dall’inizio di questa emergenza, per difendere il territorio anche da una Azienda Sanitaria che continua a fare spallucce, raccontandoci che è tutto sotto controllo. Mi aspetto- conclude – una levata di scudi da parte di tutte la componenti politiche di questa città e di tutti i rappresentanti delle istituzioni, in particolare quelle che oggi hanno la massima responsabilità di governo e dovrebbero chiaramente prendere una posizione a difesa di questo territorio uscendo da un ruolo defilato di fronte al perpetrarsi di questi comportamenti”.
Caro sindaco quello che semini raccogli
Da L’Aquila non otterremo mai niente ancora non l’abbiamo capito!!! Basta questo sudditismo al voto dobbiamo ricordarcelo
Referendum valle peligna per provincia Pescara
Sono d’accordo Sig. Dante, referendum…..
In realtà è la dimostrazione di come l’attuale classe politica del territorio, ridotta a soap opera o a puro e semplice apparato propagandistico di Malmozzetto, valga zero e non conti nulla. Basta leggere ogni volta le reazioni scomposte e isteriche dei rappresentanti politici. Da bambini dell’asilo!
Se fai la ballerina….
Chiedo scusa se questo intervento non ha nulla a che vedere con l’argomento trattato… ma come si fa a chiamareVILLA GIOIA una specie di maxigarage senza tetto…immaginate che inferno deve essere nei mesi con temperature che sfiorano i 40 gradi. Poveri anziani o chiunque sia costretto ad essere “ospitato” in questo gioioso inferno .
Buongiorno invece è meglio ristrutturare e adeguare una struttura fatiscente sotto il gransasso “aria buona!!! MA a L’Aquila L’Aquila a ha per gli altri una vista molto corta ma pr L’Aquila pensa all’emergenza e al futuro.Finira questa gestione egoistica.
La Valle Peligna può avere deputati (qualche anno fa ne avevamo 3),senatori,consiglieri regionali,ma rimarrà sempre la cenerentola della provincia aquilana. Da diversi anni ho tentato di contattare diverse persone (con esito negativo) per costituire un comitato referendario in Valle Peligna, Alto Sangro,Valle del Sagittario e Valle Subequana con la proposta di passare con la provincia di Pescara. Penso che dopo tante delusioni sia giunta l’ora di metterci in gioco per il futuro dei nostri nipoti perché i nostri figli sono quasi tutti emigrati.prima che sia troppo tardi,proviamo a cambiare qualcosa dal basso in modo democratico.