“Un modo davvero singolare di amministrare la cosa pubblica”. Così i Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona commentano la vicenda della villa di via Tratturo per la quale lo scorso 24 ottobre la magistratura ha disposto il sequestro dell’immobile procedendo a notificare cinque avvisi di garanzia.
E davanti alle recenti dichiarazioni dell’amministrazione comunale che in merito all’intera vicenda non esita a definirsi “parte offesa”, i Comitati cittadini rispondono “no, perché l’amministrazione ha condiviso l’operato degli uffici”. Gli ambientalisti in un comunicato ricordano come “l’amministrazione attiva (si fa per dire) si è sempre sottratta alla richiesta di fare chiarezza sulla vicenda e anzi ha avallato e condiviso l’operato dei tecnici”.
Sin dal mese di luglio dello scorso anno quando gli stessi Comitati cittadini dopo aver presentato un esposto alla procura della Repubblica “hanno scritto al sindaco e all’assessore ponendo interrogativi che non hanno mai ricevuto una risposta”. O almeno una risposta convincente, dal momento che nella seduta del consiglio comunale del 31 maggio scorso il vice sindaco Sergio Berardi si è limitato a “svolgere la funzione di semplice passacarte leggendo una nota del settore urbanistico senza esprimere un proprio parere al riguardo”. Seguito a ruota dallo stesso sindaco Gianfranco Di Piero che, si legge nel comunicato, “ha utilizzato la separazione dei ruoli che a suo dire impedirebbe alla giunta di esprimersi sull’operato dei tecnici”. Come dire che “ogni pronunciamento di merito sulla legittimità dei titoli abilitativi avrebbe costituito una indebita ingerenza nell’ambito di competenze che sono di esclusiva prerogativa degli uffici”.
Risposte che non hanno mai convinto gli ambientalisti che lo scorso 11 luglio con una lettera aperta al sindaco di Sulmona hanno messo nero su bianco dieci domande, quesiti ai quali il primo cittadino, “mettendo da parte l’atteggiamento pilatesco” ha deciso di rispondere. “Facendo propria, in maniera totalmente acritica, la posizione dei tecnici” sottolineano i Comitati cittadini per l’ambiente che nel comunicato riportano le parole di Di Piero che alla domanda su come sia possibile costruire una villa privata in un’area che il PRG destina a parco urbano e territoriale rispose “il vigente Piano regolatore consente la realizzazione di lavori di ristrutturazione edilizia con demolizione, ricostruzione e cambio di destinazione d’uso nella zona di che trattasi”. Peccato che, ricordano gli scriventi, le norme dello stesso Piano regolatore stabiliscano che “nelle aree a parco urbano e territoriale si possano fare solo interventi di esclusivo carattere pubblico” finalizzati alla “salvaguardia e valorizzazione ambientale, ecologica e naturalistica del patrimonio esistente”. Cose che il sindaco di Sulmona “dovrebbe sapere”.
Lo stesso Di Piero in merito all’abuso edilizio di una baracca abusiva diventata improvvisamente un edificio residenziale ha dichiarato che “è stata rilasciata dal Comune di Sulmona concessione in sanatoria n. 616/3 in data 14/12/1994” e pertanto “sulla scorta del citato provvedimento di condono il fabbricato non può essere considerato abusivo”. Una sanatoria che però, ricordano gli ambientalisti, è stata rilasciata sulla base di un nulla osta regionale inesistente in quanto annullato nel 1991 da un decreto del Ministero dei Beni culturali e ambientali perché “la zona interessata ricade in area sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi della legge 431/1985”. E alla domanda su come una tale costruzione possa usufruire degli incentivi previsti dal Superbonus del 110 per cento, Di Piero ha risposto come “l’ente non ha alcuna competenza in merito e pertanto, se la ditta stia o meno beneficiando di tali misure non può essere oggetto di nessuna determinazione da parte del Comune”.
Dunque, concludono i Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona, “il possibile utilizzo di denaro pubblico in un intervento edilizio autorizzato dal Comune, è un problema che non interessa minimamente il sindaco e la giunta”. Cosa a dir poco singolare.
.questo giustizialismo popolare spiccio è molto pericoloso.
ora ci sono le autorità a stabilire le responsabilità che altro volete ??? che è questo accanimento mediatico ??
Per colpire Di Piero state facendo un casino assurdo che mette in mezzo anche altra gente che di politica non vuole saperne nulla.
Ma quanto sono rappresentativi i vari comitati, quanti elettori li voterebbe e perché così tanto spazio mediatico?
Oggi il concetto di farsi gli affari propri sta venendo a mancare a causa di pseudo forze dell’ordine non retribuite.
giusto! parola d’ordine omertà!
a mafia spa piace il tuo commento (ed anche gli altri dello stesso tenore)
Quindi, secondo questo crititerio, il sindaco di Sulmona dovrebbe controllare e vigilare personalmente su, conformità, regolarità e successivo andamento dei lavori, inerenti qualsiasi richiesta di modifiche, per ogni costruzione e abitazione di privati cittadini, ovunque si trovino in città.
Perché ciò che vale per uno, poi deve valere per tutti…
Nonché controllare la conformità ai requisiti di legge di tutte le abitazioni che in città hanno usufruito del Superbonus, per verificarne la reale rispondenza ai criteri stabiliti dalla legge e non permettere così spreco di denaro pubblico?
Mi sbaglierò, ma a me sembra che esistono organismi specifici prepostosti per funzioni specifiche.
La famosissima legge 431 del 1985 meglio conosciuta come legge Galasso…..
Quindi ogni decisione dei tecnici, il cui compito è esattamente quello di una valutazione tecnica, dovrebbe essere sottoposta al vaglio politico il che significherebbe che non esisterebbe certezza del diritto perché spetta ai tecnici valutare la rispondenza i critici di legge e alla magistratura sanzionare eventuali abusi. La politica non si capisce su che base, sostituirsi ai tecnici?, potrebbe negare autorizzazione a norma di legge. L’esempio della statua di Ovidio, fatto dalla consigliera, non regge perché la vedo un po’ dura per un tecnico concedere permesso a costruire sulla statua. Tutti questi ragionamenti presuppongono un retro pensiero pericoloso sui dipendenti comunali che secondo i comitati ed altri sarebbero corruttibili e non fallaci.
Infine credo che per adesso la magistratura non ha espresso nessuna valutazione a vantaggio di nessuna posizione ma semplicemente avviato iter, preso misure cautelari e fatto quel che la legge prevede e aggiungo senza iscrivere nessuno del comune nella lista degli indagati. Quindi forse sarebbe opportuno attendere che chi svolge la sua funzione di controllo la svolga senza forzare la mano attribuendosi ragioni che per adesso nessuno ha riconosciuto a nessuno. Altrimenti più che una battaglia di giustizia parrebbe una battaglia politica combattuta con un giustizialismo preventivo. Infine altre vicende mi sembra abbiano più di una volta smentito le valutazione dei cd comitati nonostante continuino a sentirsi detentori della verità.
bene,la logica : il Cittadino vuole costruire la propria abitazione :professionisti abilitati verificano luogo,edificabilita’,indici,vincoli ,calcoli,criteri,ecc,quindi progetto ,dovuti e necessari documenti previsti e corrispondenti alle Leggi, domanda /richiesta permesso di costruire,gli uffici competenti,tutti nessuno escluso,controllano la documentazione regolarita’/legittimita’/conformita’/legalita’ dell’istanza,dopo di che si o no,nel rispetto delle disposizioni approvano e concedono le varie autorizzazioni,nullaosta,permessi,ecc,
dunque: il Cittadino presenta istanza agli uffici preposti/dedicati…che decidono Si / No,
quindi le responsabilita’ sono di chi?Facile la risposta,difficile nel paese dell’incontrario,
Legalita’ diffusa per uscire dalla palude,e basta,o no?
… 👏 Musichiere… è chiaro a TUTTI adesso ?