Sindaci, politici, associazioni di volontariato e culturali: la Valle Peligna e non solo si mobilita in solidarietà con Sadio, il ventisettenne senegalese accoltellato martedì scorso da sconosciuti e soprattutto per motivi che ad oggi restano un mistero. Anche se la deriva razzista, l’odio etnico, sembra prendere sempre più piede come ipotesi.
Perché più passano le ore e maggiori sono gli attestati di stima nei confronti del senegalese che, chi lo conosce, è pronto a giurare che mai e poi mai si sarebbe immischiato in affari poco leciti.
Al coro di solidarietà, vicinanza e condanna del clima d’odio in atto si è espresso il sindaco di Pettorano Pasquale Franciosa ricordando come l’amministrazione da lui guidata abbia sempre fatto il massimo per collaborare, insieme al centro di accoglienza La Quercia presente in paese e all’associazione Ubuntu, a progetto di integrazione sociale.
“Un gesto gravissimo come quello accaduto al giovane Sadio non fa parte della cultura dei pettoranesi -dichiara Franciosa – popolo di emigranti che conosce le difficoltà di chi è costretto a lasciare la propria terra per necessità.
Le forze dell’ordine, che ringrazio sempre per l’eccellente e duro lavoro che quotidianamente svolgono a nostra tutela, sicuramente individueranno i vili aggressori che dovranno essere assicurati alla giustizia.
Pettorano è paese di accoglienza e integrazione, lo dimostra anche la presenza di una ragazza nigeriana che svolge il servizio civile presso la nostra riserva naturale.
Un gesto simile – prosegue – non può e non deve minare l’immagine del nostro paese e il lavoro fatto in questi anni”.
“L’episodio, di una gravità inaccettabile, deve riportare alla luce ed in primo piano il tema dell’immigrazione nel nostro territorio; un tema da affrontare con razionalità, ma anche con umanità e solidarietà. Di ciò va assunta piena consapevolezza”. E’ la Cgil L’Aquila a dichiararlo, tra i gruppi che nel pomeriggio di oggi si incontreranno per organizzare la mobilitazione assumendosi al contempo l’impegno di sentire questura e prefettura per un incontro allo scopo di ampliare le opportunità di sensibilizzazione nei confronti del tema. “L’attuale momento storico deve considerare l’accoglienza come un valore assoluto, respingendo ogni episodio di violenza e xenofobia” conclude il sindacato.
Indagini ancora in corso, non si sa ancora nulla e si parla di razzismo o addirittura xenofobia.