E’ stata approvata venerdì scorso in giunta la variante ai lavori di via Turati, una delle opere infinite di Sulmona, che era rimasta al palo da mesi dopo che il Comune, in accordo con i progettisti, aveva deciso di ridimensionare le opere di rinforzo tramite micropali.
Il cantiere, affidato alla ditta Zappa di Sulmona, era stato consegnato a metà settembre e sarebbe dovuto durare novanta giorni. I tempi, però, non sono stati quelli previsti, per cui la prima parte del cantiere era stata scoperta solo a metà febbraio scorso.
Poi lo stop, dovuto, aveva detto l’assessore ai Lavori Pubblici, Franco Casciani, anche alla difficoltà di reperimento di bitume sul mercato a causa della guerra in Ucraina.
Quindi l’approvazione della variante che prevede un intervento meno invasivo a nord del cantiere (quello, per intendersi, che si trova nei pressi dello stadio Pallozzi) dove, secondo i tecnici, l’installazione dei micropali non solo non è necessaria, ma potrebbe anche creare ulteriori contrattempi essendo il terreno composto comunque di materiale di riporto che potrebbe, se smosso, creare delle instabilità.
“Con il via libera alla variante approvata in giunta – commenta Casciani – ora i lavori possono ripartire e prevediamo una loro conclusione entro giugno”.
Giusto in tempo per la stagione estiva per un sito che ospita la nuova area camper le cui potenzialità, dopo i primi due anni di sperimentazione in pandemia, quest’anno potranno esprimersi appieno.
Per i residenti, anche e soprattutto, una liberazione dopo quasi tredici anni di interdizione parziale e totale della zona, che è rimasta transennata per tutti questi anni, sottraendo parcheggi e uno sbocco facile tra l’area camper e il centro storico.
L’intervento è stato finanziato con 610mila euro da un mutuo acceso dal Comune, ultima spiaggia dopo le inutili aspettative e soprattutto le promesse (certificate nero su bianco già nel 2015 dall’allora presidente della Regione, Luciano D’Alfonso) di un contributo pubblico.
Via Turati, soprannominata anche via “dei franati” ebbe un sostanziale cedimento durante la sindacatura Federico quando, a causa di una perdita alle condutture della Saca, si aprì una enorme voragine lungo la circonvallazione orientale.
Il costone, classificato come ad alto rischio idrogeologico, venne così transennato anche a seguito di una verifica dei vigili del fuoco che constatarono, qualche anno dopo, il cedimento delle mura perimetrali di alcune case prospicienti dovuto proprio al lento smottamento del terreno.
entro giugno funzionerà l’ascensore !!? Evviva..
Il condizionale usato prevede la fine dei lavori a giugno.
Di quale anno ?
Capisco l’ironia, ma il verbo è coniugato al presente.
Spero che l’ascensore possa essere usato anche dalla cittadinanza e non solo ad uso esclusivo dell’area camper, per chi volesse, a piedi, raggiungere il centro dalla zona nuova, senza necessariamente passare da ponte Capograssi.
Per l’ascensore è stato predisposto un piano di manutenzione dell’opera? O durerà da natale a Santo Stefano?
Già basterebbe soltanto riaprire la scalinata!
..dopo quasi tredici anni, incredibile. Altrettanti più o meno per il rifacimento delle scuole..in questa città c’è qualcosa che non quadra. O stiamo sulle palle a qualcuno, o le varie amministrazioni cittadine non valgono un fico secco..Propendo per quest’ultima tesi.
… ascensore? …. Gradinata?
Ma de che… non vi siete accorti che per accedere all’area e al loro uso bisogna oltrepassare un cancello e pagare?
Sarà tutto al servizio di chi caccerà i danari… quell’opera sarà solo al servizio e comodità dei turisti, per farli arrivare fino all’inizio di Corso Ovidio… per le “ Cococce” solo cazzi amari… non passerà molto tempo che a qualche “illuminato” verrà in mente di mettere un “ green pass “ a pagamento anche per passeggiare lungo Corso Ovidio…