Un passo che dovrebbe dare la giusta spinta alla macchina comunale e alla tutela dei servizi. Il Rogus riceve il placet della giunta, fresco di approvazione dopo il lavoro e le motivazioni, “per una città più efficiente, operativa e 2.0” dell’assessore Cristian La Civita. Il regolamento dell’organizzazione e gestione uffici e servizi si pone come un adeguamento normativo, una nuova scrittura “senza interessi di persona o cosa”, ma che ha come unica mira quella di un municipio funzionale e operativo in cui i servizi non corrano il rischio di restare inchiodati, trovando una disposizione che si spera possa essere risolutiva. Problemi a Palazzo che invece al momento sono tutt’altro che risolti e che alimentano ansie e tensioni tra lavoratori e cittadini.
“Proseguiamo con la riorganizzazione riscrivendo le regole dalle radici. Ci vuole più tempo ma l’ambizione è quella di cambiare le cose dal profondo e cambiarle davvero”. Si muta impostazione e si alleggerisce, un accesso più facile a procedure, bandi e iter, si archiviano le formule farraginose, tutto sarà incentrato sulle performance lavorative del dirigente che avrà più responsabilità, dovrà garantire i risultati delle singole ripartizioni-settori nella tutela dei servizi. Dunque in caso di assenza di un dirigente, e quindi di rallentamenti di servizi per capirci, con il nuovo Rogus sarà possibile spacchettare il settore in più servizi e affidare una parte di essi ad un altro dirigente in modo da mandare avanti le necessarie mansioni e attività, ciò che attualmente non trova luogo, perché all’assenza del dirigente risponde in toto il segretario comunale.
Un documento dinamico, flessibile, spiega La Civita e che tra 15 giorni sarà esecutivo. Oltre la performance dei dirigenti si guarderà all’attenzione dell’utenza, attraverso uno sportello dedicato a cittadini e imprese, richieste, informazioni, spiegazioni, l’utente avrà a disposizione le indicazioni per accedere ad una burocrazia spesso troppo ostica e fruire dei servizi. Parola d’ordine ottimizzare, necessario per questo cambiare passo e strumenti, “andando a mutare dalle radici” sottolinea La Civita che non nasconde di aver combattuto diverse resistenze a Palazzo, nella struttura, ma di essere andato avanti perché “voglio continuare a credere in un cambiamento e in una ripartenza di questa città”.
A.S.
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