Via Gorizia: il ponte immaginario dell’eterna incompiuta

L’assessore al Comune di Sulmona Salvatore Zavarella la settimana scorsa aveva dato l’avvio dei lavori come imminente, “questione di giorni” aveva detto, ma su via Gorizia, o meglio su via stazione Introdacqua, i tempi di avvio del cantiere sono ancora lunghi e incerti. A nove anni dall’affidamento dell’opera, sospesa a fine 2012 per il parere mancante della sovrintendenza, l’inchiesta giudiziaria, ma soprattutto per la vivace protesta della cittadinanza, infatti, il famigerato ponte su via Gorizia ideato dall’allora amministrazione Federico, riprendendo un finanziamento del 2005 per la metropolitana di superficie, resta ancora una delle più grandi incompiute della città.


Il progetto, che doveva sventrare il parco di Villa Orsini, era stato poi rivisto dall’amministrazione Ranalli e, nel 2016, definitivamente modificato dal commissario prefettizio che con apposita delibera aveva dato il via libera ad una modifica sostanziale, in grado di limitare i danni paesaggistici e non perdere il milione di euro di finanziamento stanziato dalla Regione.
Il nuovo progetto era stato approvato dalla sovrintendenza a gennaio del 2017 e da allora è rimasto nei cassetti del Comune fino alla settimana scorsa, quando la giunta Casini si è decisa ad approvare la variante. “Cosa fatta” dice l’assessore, ma così non è.


La ditta appaltatrice (un’Ati composta dalla Costruzione metalliche prefabbricate e dalla Afi) ha chiarito che i lavori per il momento non ripartono. Manca infatti il rinnovo della convenzione con la Regione e, soprattutto, bisogna verificare che ci siano ancora i soldi a disposizione, tant’è che nella stessa delibera della giunta si parla per i fondi di “reimputazione con il riaccertamento ordinario dei residui”.
Ma non è tutto: al progetto, infatti, manca il responsabile unico del procedimento, perché l’incarico, passato dall’ingegnere Fabrizio Petrilli (“fuggito” a Raiano) alla sua collega Marzia Di Lorenzo (anche lei andata via da palazzo San Francesco), ad oggi non risulta assegnato a nessun Rup.
Il nuovo (si fa per dire) progetto prevede la realizzazione di un belvedere su Villa Orsini (in modo da mettere una pezza allo sbancamento di terra già eseguito sul posto), l’installazione di un ponte metallico (già acquistato a suo tempo) sull’attuale ponticello di via stazione Introdacqua e la realizzazione di due rotatorie: una all’altezza del bivio per le Cavate e una, più piccola, davanti al Crocefisso. La strada sarà poi munita di passaggi ciclopedonali, grazie anche all’esproprio di alcune superfici private.
Sul quando, però, resta un grande punto interrogativo. Che dopo nove anni dall’apertura del cantiere, assume sempre più le sembianze di un esclamativo.

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