E’ il nucleo più antico della città di Sulmona, con preesistenze romane legate alla ricostruzione dell’oppidum distrutto da Lucio Cornelio Silla durante la guerra civile dell’82 e 83 a.C.; oggi, anzi ieri, risvegliatosi con le campane a festa tra escrementi, urine, vomito, rifiuti ed erbacce. Il degrado, l’abbandono e l’inciviltà nel cuore della città antica, in via degli Archibugi, dove insistono palazzi storici come palazzo Fabrizi e dove da mesi e da anni i residenti chiedono inutilmente interventi di recupero e repressione: al Comune, alle forze dell’ordine e da ultimo al prefetto.
Vicolo nel cuore della storia, ma anche in quello della movida: crocevia del tratto più frequentato dal popolo della notte, quello tra piazza Annunziata e piazza XX settembre, che nell’ultimo fine settimana, il primo delle feste di Pasqua, è tornato a fare baldoria.
Il problema non è, in questo caso, il rumore, ma l’uso come fosse una latrina di un’intera strada, dimenticata dall’illuminazione pubblica e dal Cogesa, trasformato dagli incivili (non solo giovani e non solo la notte) in una sorta di fogna a cielo aperto.
“Non ne possiamo più – lamentano i proprietari delle abitazioni del vicolo – questa è una strada dimenticata dalle istituzioni, dove non si taglia l’erbaccia, non si passa a pulire e utilizzata dagli incivili per far evacuare i cani, vomitare se si è bevuto troppo, fare pipì perché i bagni dei bar sono troppo faticosi da raggiungere. Chiediamo che il vicolo venga illuminato e pulito e che venga punito chi lo utilizza in modo improprio, magari mettendo qualche telecamera”.
Un problema che, in realtà, non è solo di via degli Archibugi, perché scene simili si verificano anche nelle vicine via Paolina, in via Aragona, via Dei Sangro e nelle traverse di via Gramsci, solo per citare le più bersagliate. Un problema destinato a ripresentarsi nella settimana che si apre, quella della Pasqua, quando la città si riempie di turisti e sulmonesi di ritorno, il centro si accende di mille colori, che in via degli Archibugi sembrano essere più un patchwork del degrado.
È il cuore di Sulmona, una strada preziosa per la storia della città, ma che non è mai stata oggetto di interventi di recupero e manutenzione.
Non si è riusciti nemmeno a sostituire, con una pavimentazione che si adatti al contesto storico, quello schifo di asfalto ormai ridotto ad una groviera indegna.
Vergogna