C’è chi ha smontato e si è venduto di tutto: porte, infissi, sanitari, tanto più che in alcuni casi erano stati montati da poco. La casa, una palazzina degli anni Cinquanta in via Avezzano a Sulmona, d’altronde, andava demolita e ricostruita. Così gli avevano detto, tanto che la ditta incaricata aveva invitato le nove famiglie che vi risiedevano, a sgomberare i locali per procedere alla demolizione. Bagagli e traslochi di fretta e furia che, però, non sono serviti a niente. Anzi. I condomini del civico 2b della zona popolare alla fine, dopo l’ennesimo stop e l’ennesimo decreto-direttiva, hanno deciso di mollare. La settimana scorsa si sono riuniti in assemblea e hanno deciso di rinunciare al superbonus 110 che gli aveva fatto sognare una casa nuova. “Dopo gli annunci del governo Meloni – spiega un condomine che dal terzo piano fa su è giù trascinando secchi di inerti – abbiamo deciso insieme di rientrare nelle nostre case dopo sei mesi nei quali siamo stati costretti ad affittare un appartamento. Solo che nel frattempo, avendo alcuni di noi smontato e venduto il possibile, oltre al trasloco, dobbiamo prima rifarci casa, a nostre spese ovviamente”. Una beffa che costerà cara, a cui si aggiunge quella della difficoltà di trovare manodopera: “Riacquistare il materiale mi è costato più del doppio di quanto ho ottenuto dalla vendita – continua il condomine – e oltretutto mi sto facendo da solo i lavori, perché non si trovano né muratori, né idraulici, né elettricisti”.
“Meno male che abbiamo fermato la demolizione che doveva iniziare ad ottobre – spiega l’amministratore del condominio – perché altrimenti a quest’ora non c’era neanche più l’edificio e le nove famiglie sarebbero rimaste con le macerie in mano. La ditta incaricata è sparita, come purtroppo è accaduto in molti cantieri dopo il blocco della cessione del credito e i rubinetti chiusi dalle banche”.
Meglio non è andata neanche ai vicini del civico 8, palazzina già nota alle cronache per essere stata sgomberata dalle forze dell’ordine nel giugno scorso, dopo che un’inquilina si era rifiutata di uscire. Qui sono state staccate anche le utenze, con i condomini che sono fuori casa da un paio di anni, in attesa della demolizione e ricostruzione. Lavori che dovevano partire a luglio scorso, ma che, come nell’altro caso, con la stesa ditta incaricata sparita dalla circolazione, si ritrovano appesi alla speranza del prossimo decreto.
“Questi sono due casi limite – spiega un altro amministratore di condominio – ma questo continuo tira e molla e soprattutto la strada intrapresa dal governo Meloni, rischia di lasciare tante macerie sul campo e non solo di inerti. Ci sono ditte che sono sull’orlo del fallimento, magari con milioni di euro nei cassetti fiscali che non possono utilizzare, così come tutti i professionisti che ruotano intorno al bonus 110: amministratori, commercialisti, architetti, ingegneri. Attendiamo per metà aprile qualche novità, il governo dovrà inventarsi qualcosa, perché altrimenti si rischia di lasciare per strada centinaia di migliaia di persone”.
La signora Sandra, che per strada ci è rimasta davvero, sfrattata contro la sua volontà e persino denunciata, rifugiata in una casa parcheggio dalla quale se ne deve andare, ci aveva visto lungo: “Chiederemo i danni” annuncia il suo avvocato.
È Finita la cuccagna della casa aggratisse. E mo’ per 8 anni tremate al solo pensiero dei controlli fiscali tanto qualcosa troveranno, sempre. E allora saranno uccelli per diabetici.
A Sulmona 0 ecobonus ad Avezzano almeno 20 edifici in centro sono stati demoliti e ricostruiti,palazzine nuove degne del 2023!
Sulmona valle di cialtroni e balordi
E meno male che la Meloni non voleva toccare il superbonus !
Nemmeno Renzi ha detto tante puttanate come lei ….
Miliardi di euro per le armi in Ucraina e a noi ci affamano sti fenomeni …
A questo punto non era meglio mantenere il reddito di cittadinanza per sta povera gente ????
Non l’ha ordinato il dottore di dare seguito al 110%. Poi la scelta della ditta (che si è ritirata come scritto) viene scelta dai condomini quindi….
È finita la cuccagna, credevate a Babbo Natale e alla Befana, fatti vostri
Nessuno stato nel mondo ristruttura le case gratis ai cittadini specie ai benestanti.Una dissennata legge dei 5 stelle che hanno ingannato cittadini e imprese mettendo in grave pericolo i conti dello stato.
E’ hanno ancora il coraggio di parlare!
Il famoso superbonus era nato sulle ceneri del decreto Casa Italia del governo Renzi ma che riguardava solo ed esclusivamente gli immobili in zona sismica…siccome siamo in Italia da una cosa finalmente giusta si è passati alle furbate italiche ovvero tutti gli immobili anche i ruderi evvai con il magna magna italico…il governo Meloni (mamma mè!) invece di riportare all’originale decreto ovvero solo nelle zone sismiche che fa? tolgo tutto tanto so caxxi dei cittadini!!
Hai centrato il problema! Non è sbagliato il decreto è che come al solito ci se ne è approfittato. Vedi anche a Sulmona, dove sono state ristrutturate palazzine di decennale costruzione, e quelle obsolete sono rimaste al palo.
P.s. per chi sta godendo per le altrui disavventure:
Ricordatevi che il mondo è tondo e soprattutto vergognatevi.
Una cosa non capisco, Io devo rifarmi casa gratis (110%) e poi vendermi infissi porte e altro per guadagnarci ulteriormente? Non lo concepisco proprio.
Il problema, quello vero… è questo, giusto? Vendere infissi porte e quant’altro per coprire , forse, le spese sostenute per traslochi e fitti, le sembra proprio questo gran delitto o…guadagno?
Le accende ogni tanto le sinapsi o le torna troppo difficoltoso farlo?
Se il progetto è stato fatto CON COMPETENZA E GIUDIZIO non ci sta nulla da temere. Se poi qualcuno ha voluto STUPIDAMENTE azzardare hai pienamente ragione. L’ecobonus non è poi così tanto difforme da un progetto energetico per edifici di nuova costruzione. Per il sisma… basta solo saper analizzare l’esistente e proporre interventi mirati all’edificio basandosi ANCHE sul progetto depositato.
Staremo a vedere nei prossimi 8 anni quando l’AdE scriverà delle Belle letterine ai cessionari del credito ovvero i proprietari di immobili interessati dai lavori. Poi non parliamo dello schifo visivo che si vede in giro con enormi tubi sulla facciate o chi ha lasciato direttamente i corrugati di scolo delle caldaie a condensazione direttamente sui marciapiedi pubblici….
Come al solito, sono sempre i poveracci che pagano il conto.
La truffa del CILAS (?), Lo presenti e non sai quando inizieranno i lavori