L’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di L’Aquila interviene sull’ordinanza del sindaco di Cocullo Chiocchio, che ha destato tanto scalpore in questi giorni, nella quale era fatto espresso divieto di dare da mangiare ai gatti randagi in alcune zone del paese. L’Ordine, nella figura del presidente Filippo Fuorto richiama all’attenzione del sindaco, l’opportunità di ricorrere alla legge regionale n. 47/2013, che “disciplina la tutela delle condizioni di vita degli animali da affezione, promuove la protezione degli stessi, l’educazione al loro rispetto, gli interventi per la prevenzione ed il controllo del randagismo anche nei confronti dei gatti in libertà”, con la finalità “di realizzare sul territorio regionale un corretto rapporto uomo-animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente”.
La soluzione sarebbe nella creazione delle così dette “colonie feline” gestite dal “gattaro”, dove “l’identificazione di queste – dispone la legge regionale – viene effettuata dai Comuni, d’intesa con il servizio veterinario della ASL competente, autorizzandone la gestione a privati cittadini o Associazioni protezionistiche che ne facciano richiesta”. Ai gattari è fatto obbligo a rispettare le norme per l’igiene del suolo pubblico evitando la dispersione di alimenti e provvedendo costantemente alla pulizia della zona dove i gatti sono alimentati.
Fuorto consigli anche iniziative culturali finalizzate ad educare i cittadini al possesso e la gestione responsabile di ogni animale domestico presente sul territorio, randagio e non, in modo da implementare il senso civico ed agire nell’interesse della salute pubblica e animale. Si potrebbe dunque giungere ad una soluzione di compromesso fra le necessità del sindaco e quelle degli amanti degli animali, che non scontenti nessuno, gatti compresi.
S.M.
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