Una vertenza comune contro “Abruzzo, hub del gas”, sabato l’incontro

Da discutere c’è il progetto Snam, centrale e metanodotto, ma non solo. C’è anche la scelta di salvaguardare il territorio, valorizzarne le potenzialità, “promuovere una nuova visione di economia e società, sostenibile ecologicamente e inclusiva socialmente”. Per tutto questo i Comitati Cittadini per l’Ambiente, il collettivo Altrementi e il collettivo studentesco dopo la conferenza stampa a Pescara, hanno ufficializzato l’incontro regionale sulla vertenza “Snam-Abruzzo hub del gas”. “Il tempo delle energie fossili è finito- dichiarano dai comitati- e, mentre il cambiamento climatico e la crisi ecologica minacciano la vita umana sul pianeta, la nostra mobilitazione reca in grembo il futuro di tutti”. La chiamata, l’appello, è a tutti i cittadini, istituzioni, movimenti, reti e spazi sociali, associazioni, organizzazioni sindacali, realtà politiche della Regione Abruzzo e delle regioni limitrofe. L’appuntamento è per sabato 3 febbraio alle ore 17:00 presso il salone S. Pietro Celestino V della Parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice.

Si è agli atti finali dopo il regalino natalizio che il Consiglio dei Ministri, “sveltina di fine Governo”, ha riservato al territorio peligno con l’autorizzazione della centrale. “È solo l’ultima di diverse decisioni governative che riguardano infrastrutture del gas in Abruzzo- precisano gli organizzatori- e nelle regioni limitrofe sotto costante attacco con proposte di ampliamento di infrastrutture esistenti, come lo stoccaggio di ‘Fiume Treste’ a Cupello e del relativo gasdotto San Salvo – Biccari, oppure di nuovi progetti come lo stoccaggio di San Martino sulla Marrucina in provincia di Chieti e quello al confine con le Marche a San Benedetto del Tronto, ai due nuovi gasdotti Larino-Chieti e Teramo – San Marco fino ad arrivare al progetto di estrazione del gas a Bomba proprio a ridosso dell’omonima diga”. In questo senso, dunque, l’incontro si fa di respiro regionale perché dell’Abruzzo, gli ambientalisti denunciano, si vuole fare “l’hub italiano del gas” non considerando, però, al sua conformazione che lo vuole a forte rischio sismico, come il metanodotto che corre lungo la dorsale appenninica. Ma nonostante questa considerazione sostanziale, nonostante i pareri contrari ufficialmente rilasciati dai vari enti “il Governo ha voltato le spalle ai territori schierandosi dalla parte delle grandi aziende energetiche e calpestando la volontà democratica delle istituzioni locali, dei cittadini abruzzesi e delle regioni limitrofe” aggiungono i comitati che proseguono “auspichiamo che le singole vertenze formino un fronte unitario di lotta con una mobilitazione più ampia: serve la costruzione di una rete tra le tante realtà abruzzesi e delle regioni limitrofe impegnate nella difesa dei territori”. A partire da sabato prossimo.

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