Nel centrodestra locale è giunta inevitabile la resa dei conti: alla vigilia delle elezioni politiche, tutti i limiti delle aggregazioni civiche non potevano non venire a galla, specie in una città dove sotto l’egida dell’assessore regionale Andrea Gerosolimo la destra si è mischiata con la sinistra e viceversa. Ed oggi che il progetto del civismo si è dovuto prendere forzatamente una pausa, perché non abbastanza forte da imporre una propria candidatura a livello nazionale e in attesa di aggiustare il tiro per le prossime regionali, a rimanere scoperti sono quanti come quinta mantengono la bandiera del partito.
E se i Dem hanno risolto isolando nei fatti l’ex presidente del partito Roberta Salvati, dall’altra è il centrodestra cittadino a consumare lo strappo più duro.
Da una parte chi, come Elisabetta Bianchi, ha portato la bandiera di Forza Italia (pur essendo l’avvocato sostanzialmente un outsider) fino in fondo, dall’altra gli ex An, diventati e rimasti Fratelli d’Italia, all’occorrenza vestitisi da Alleanza per Sulmona. La prima all’opposizione (anche dura), i secondi convintamente (?) in maggioranza.
Un’ambiguità che è in realtà più una prova di forza, perché sarà dopo il 4 marzo (e qui che si gioca la partita) che si capirà chi, tra gli uni e gli altri, dovrà prendere in mano il presumibile allettante vento in poppa del centrodestra.
Per questo a cazzare la randa oggi sono entrambi, in un tiro alla fune che prima o poi getterà in acqua uno dei due marinai.
L’offensiva l’ha lanciata la Bianchi l’altro giorno, evocando il “fantasma che aleggia nel centrodestra”, quei Fratelli d’Italia (o di Sulmona) che insomma sono buoni per tutte le stagioni e tutti i re, di destra e sinistra, tra D’Alfonso e Di Stefano.
E ora arriva puntuale, piccante e piccata, la risposta degli ex An, per bocca di Mauro Tirabassi: “La chiarezza e la limpidezza la consigliera Bianchi – scrive Tirabassi – dovrebbe ricercarla con se stessa e con il suo partito”. Perché loro insomma non accettano reprimenda da chi “si è apparentata innaturalmente con il Pd di Bruno Di Masci pur di entrare in consiglio comunale, ha partecipato alle primarie del Pd firmando l’appello agli elettori, ha votato alle provinciali il candidato del Pd”.
La Bianchi “continua ad attaccare usando termini offensivi e pesanti – continua il consigliere dell’amministrazione Casini – tra l’altro in piena campagna elettorale e denotando indubbiamente un chiaro infantilismo politico”. Che poi, sostiene Tirabassi, non c’è molto da meravigliarsi dei loro accordi civici, visto che la stessa Forza Italia ha seguito lo stesso percorso ad Avezzano. “I dirigenti di Forza Italia si dissocino ufficialmente dalla Bianchi – aggiunge il Fratello d’Italia – e non con messaggi wehatsapp. Sarebbe stato più utile da parte della consigliera contestare al suo partito il fatto di aver paracadutato come al solito in Abruzzo i soliti noti nomi romani che una volta eletti spariranno dalla circolazione per i prossimi cinque anni”.
Il vento sarà pure in poppa per il centrodestra, ma attenzione alla burrasca.
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