Christian De Santis, 22 anni, ha un sogno e da qualche giorno lo sta portando avanti con cura, determinazione e perseveranza perché di vedere il parco fluviale Daolio a Sulmona costantemente preda di incivili e irrispettosi non ne può più. Dunque Christian sta ripulendo e sistemando tutta l’area intorno all’edificio, quello oltre il fiume, quello che da bambino sbirciava con curiosità e meraviglia da ogni piccolo scorcio che nella struttura si apriva, sognando un po’ come hanno fatto tanti bambini di diverse generazioni. Quando qualche giorno fa è tornato lì, le condizioni di quella struttura non corrispondevano esattamente al suo sogno, ed un sogno si sa lo si deve costruire con le proprie forze. Così in quella struttura del parco fluviale sta ripulendo tutto e lo spettacolo non è stato certo dei più edificanti.
Feci (si feci), preservativi, carte imbrattate di sangue che neanche Tarantino riuscirebbe a
trattenere il disgusto. Scopa alla mano, una paletta di fortuna, oggi con lui a ripulire c’era anche un’altra volontaria, Nadia Trozzi, che ha colto sul social Facebook le foto denuncia pubblicate dal ragazzo e l’intenzione di far da sé del giovane. Perché Christian a coinvolgere le istituzioni ci ha provato, in Comune si è presentato, ma di ufficio in ufficio nessuno è riuscito a fornirgli una risposta su come muoversi solo per pulire. “Il sistema è lento- spiega- e quindi faccio da me”. Quel sistema lento che, nei fatti, ha ridotto il parco fluviale ad un ricettacolo di incivili appunto, che
del bene comune “sai che interesse”. Ed è un paradosso perché di “Strutture pubbliche a disposizione dei cittadini in città non ce ne sono- interviene Nadia-. Sai come sarebbe bello festeggiare anche compleanni qui?” e fare attività anche di educazione ambientale, progetti già presentati da diverse associazioni ma mai andati in porto, fermi. “Oggi purtroppo abbiamo perso il principio del rispetto” aggiunge Nadia.
Così è ufficiale. “Il popolo se vuole qualcosa lo può
ottenere” commenta Christian. Da oggi e per i prossimi giorni, dalle 9 alle 12 circa lui sarà lì a pulire e a creare nuove cose utili a quello spazio. Chiama a raccolta altri cittadini volenterosi e lancia l’idea di una colletta, anche solo un euro, il necessario a raggiungere una sommetta che gli permetta di acquistare scope e palette vere. “Ho recuperato bancali e gomma piuma, ne farò dei divanetti da sistemare qui- sogna- in modo che i ragazzi possano trovare un posto accogliente in cui rifugiarsi ed incontrarsi, si spera nel rispetto del bene comune. Io sono disposto a prendermi cura di questo posto senza pesare sulle tasche di nessuno. Potrebbero lasciarmi la possibilità di aprire un piccolo chiosco grazie al quale provvedere alle manutenzioni necessarie. Il mio sogno è fare il custode di questo posto, non solo aprire e chiudere i cancelli, ma curarlo. Mi fido di me, posso farlo”.
L’insostenibile lentezza della burocrazia fa anche questo a Sulmona, sveglia le coscienze e chiama a raccolta cittadini volenterosi, ma non può bastare.
Simona Pace
Niente multa come per la neve di piazza XX?
Non è da escludere!!! 😉
Un ringraziamento ai volenterosi ragazzi.
Il parco fluviale deve essere destinato chiaramente alla sua fruizione sociale ed ambientale: per lo svago, la tutela del verde, idrogeolocica e del paesaggio. Finché nella zona del parco Fluviale e dintorni insisteranno pressioni, attività od appetitti privati, possibilità ed interessi particolari: come le espansioni edilizie, urbanistiche, per il taglio di alberi, o per farne centri commerciali, parcheggi, (etc etc): credo rimarrà tutto inevitabilmente allo sfascio.