Venti nuovi residenti con il progetto SAI: Pacentro lancia la sfida allo spopolamento

In termini percentuali è il miglior risultato degli ultimi quindici anni, perché con i nuovi 20 residenti arrivati in questi giorni, Pacentro segna sul tabellino Istat un aumento dell’1,8% della popolazione. Per fare meglio si deve andare indietro al 2007, quando in paese vi furono 25 nuovi abitanti, pari all’1,97%. Tanto più che, salvo qualche eccezione, da allora il segno demografico è stato sempre in negativo. Tanto più, soprattutto, che tra i 20 nuovi arrivati, 11 sono ragazzi in età scolare: un balzo di oltre il 10% della popolazione del futuro.

Più delle misure incentivanti che il Comune ha previsto (con contributi economici per chi sposta la sua vita in paese), ha potuto l’effetto immigrazione e in particolare il progetto SAI, avviato lo scorso anno con un finanziamento di 300mila euro e concretizzatosi ora con l’arrivo di 5 famiglie: 3 ucraine e 2 afgane, arrivate quest’ultime con il corridoio umanitario direttamente da Teheran a Fiumicino.

Il progetto, gestito dalla cooperativa Horizon, prevede quattro referenti di area e un’equipe multidisciplinare composta da mediatrici culturali di lingua araba e africana, una psicologa, un’assistente sociale, quattro educatori, un’operatrice legale, un’operatrice di accoglienza e un’operatrice sanitaria.

Ora la sfida è quella di fare in modo che a Pacentro questi nuovi residenti decidano di restare e vivere la loro vita, costruire un futuro, una soluzione possibile per arginare lo spopolamento delle aree interne. Nei prossimi giorni il sindaco, Guido Angelilli, incontrerà singolarmente gli ospiti per intercettare esigenze e istanze al fine di incentivare una piena integrazione: “L’obiettivo del SAI è quello non solo di insegnare la lingua italiana – spiega – ma di integrare i beneficiari nel tessuto sociale e culturale della comunità”.

E chissà che possano partecipare il prossimo anno anche alla Corsa degli Zingari.

7 Commenti su "Venti nuovi residenti con il progetto SAI: Pacentro lancia la sfida allo spopolamento"

  1. Lancia la sfida con i soldi pubblici, e grazie.

    • I soldi pubblici sono a disposizione di tutti,mica solo di Pacentro.
      Meglio questo utilizzo che ALTRO.

      • Vivere a Pacentro e poi fare 10 volte sotto e sopra per scuole,servizi,palestra,spesa significa rimetterci cinc i pezzi in termini di carburante, tempo. Molto semplice

  2. Bhe,20 sono i nuovi arrivati, ( benvenuti); ma 15 sono l’indotto: traduttrici,mediatori culturali , assistenti, psicologi, e affini,la cifra va equamente ripartita!?! Noi genitori pacentrani,(ieri eravamo ad un convivio ) una decina di coppie, tutte senza prole; dopo la laurea sciò, via : chi a Modena, chi a Milano ,chi a Bologna ,chi a Torino, per i più disgraziati,Londra , Boston e Bordeaux, viva Pacentro e chi l’amministra,viva L’IGNORANZA…

    • Ve ne siete andati semplicemente perché non c’è lavoro e quindi prospettiva. Altrimenti i piccoli centri non si sarebbero mai spopolati. Non ci vuole un genio per capirlo. E Sulmona è sulla stessa via… a differenza dell’area metropolitana di Pescara. Da Manoppello in giù

  3. Graziella, quindi la tua soluzione al problema delle are interne qual’è? Abbandonarle tutte? Non credo che uno che abita alla stazione di Introdacqua o ai cappuccini spenda molto meno benzina di uno di Pacentro. Tra l’altro a Pacentro le scuole e i servizi essenziali ci sono ancora .

    • Il problema dei piccoli Paesi è che pagano le stesse tasse di chi vive a Pescara con la sua differenza è che qui hai tutto, ospedali, scuole (e non pluriclassi dove il bimbo di terza elementare sta assieme a quello di prima) opportunità di lavoro e tutto il resto. Così è più chiaro o servono disegnini? Quindi o si pensa a ridurre tali imposte così da equilibrare la bilancia in maniera tale da ridurre lo spopolamento oppure il destino è già segnato. Non credo ci voglia molto a capire e non servono studi e tavole rotonde.

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