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E’ partito dall’articolo pubblicato, ieri, su questa testata, il ricorso al Difensore Civico Regionale per la riapertura dell’ambulatorio di psicologia a Sulmona. A rivolgersi al Difensore Civico è Marco Alberico, attivista e proprietario del blog “Casa di Vetro”, incentrato sulla trasparenza amministrativa. Ad attivare Alberico, come riportato nella lettera indirizzata a Umberto Di Primo, è stata la storia che Valentina Venti ha raccontato al Germe, con l’improvvisa interruzione del percorso terapeutico iniziato due anni fa. E’ la storia sua di dieci, cento, mille altri pazienti (2.300 tra Valle Peligna e Alto Sangro) abbandonati al loro destino per la scadenza del contratto dell’unica specialista che copre l’intero comprensorio.
Un numero altissimo, per il quale Alberico ha chiesto al Difensore civico della regione Abruzzo di proporre all’ASL Avezzano-L’Aquila-Sulmona e alla Regione Abruzzo, di implementare al più presto l’organico degli specialisti attraverso l’assunzione a tempo indeterminato (no soluzioni precarie dato che vi è un’emergenza in atto) dell’attuale psicoterapeuta con contratto scaduto e altri specialisti psicologi.
“La situazione vissuta da Valentina – si legge nel ricorso al difensore civico – e da tutti gli altri utenti comporta la non conformità da parte dell’ASL e della regione Abruzzo al Piano Sanitario Nazionale 2006-2008, D.P.R. 07/04/2006, che prevede la continuità degli interventi descrivendo la sequenza, la motivazione precisa, l’efficacia, l’efficienza e gli esiti di salute delle prestazioni psicologiche. Paradossalmente, nel centro Abruzzo, e in violazione della su menzionata normativa, i pazienti dovranno riiniziare da capo il percorso terapeutico”.
Un ricorso che fa eco a quello del 29 marzo 2023, curato dall’allora Difensore Civico Giandonato Morra, inoltrato proprio per il ripristino dello psicologo in quel di Sulmona, pensionato e sostituito solo dopo settimane di stallo.
“La legge Gelli-Bianco – conclude il ricorso – stabilisce che ciascun destinato di prestazioni sanitarie può segnalare al Difensore civico una disfunzione del sistema di assistenza sanitaria e socio-assistenziale. La situazione del comprensorio della Valle Peligna e dell’Alto Sangro è una disfunzione sanitaria a tutti gli effetti e, conseguentemente, vi è l’urgenza di un intervento celere da parte Vostra quale garante del diritto alle prestazioni sanitarie. Aprire, al più presto, un dialogo costruttivo con la Regione e l’ASL, evidenziando i diritti di giorno in giorno non garantiti ai pazienti, che porti all’implementazione delle prestazioni di natura psicologica e quindi all’assunzione di specialisti in numero sufficiente da garantire i LEA a tutti gli utenti”.
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