Torna nelle sale in questi giorni, per i suoi quaranta anni, Vacanze di Natale, la commedia firmata da Carlo Vanzina che inaugura nel 1983 il filone dei cinepanettoni. Per molti un film cult, per tanti altri, critica in primis, una pagina mediocre di un’Italia mediocre, quella degli anni Ottanta.
Di certo, come allora, Sulmona non lo vedrà in sala, perché come allora, per ragioni diverse, anche oggi l’ultimo cinema della città ha chiuso. A tempo determinato, si spera, ma ha chiuso: il gestore del Pacifico, infatti, ha comunicato formalmente al Comune la sospensione del contratto.
La falla nell’impianto del riscaldamento non permette al momento di tornare in sala. Già ieri è saltato (costretto nel corridoio della scuola Vico) il Premio Di Lorenzo e gli uffici comunali hanno provveduto in questi giorni ad avvertire quanti la avevano prenotata che “la sala non è disponibile”.
Il campione di incassi di quaranta anni fa, come quaranta anni fa, dai sulmonesi non vedrà una lira, insomma, o un euro se si preferisce, ma di biglietti staccati non ce ne saranno neanche per gli altri film, compreso il campione di incassi del momento, l’opera prima della Cortellesi, che, per buona pace della critica, non va in vacanza a Cortina, ma fa un viaggio nel passato alla ricerca dei valori dell’emancipazione e della democrazia.
In quaranta anni, purtroppo o per fortuna, sono cambiate tante cose e tante altre restano uguali a sé stesse: i cinema chiusi in città, le polemiche dei commercianti per le luminarie o il cartellone in ritardo (arricchite quest’anno dalla questione parcheggi), i pranzi e gli auguri forzati, le corse all’ultimo pacco e l’albero davanti all’Annunziata che resta addobbato fino a Carnevale.
Momento catartico, di liberazione collettiva, nella quale riecheggia tra i sulmonesi la mitica frase: “E anche questo Natale, se lo semo levato dalle palle” come disse Riccardo Garrone.
una riflessione sul signore che gestisce l’amministrazione nooo!
Gli edifici per il cinema oggi non hanno più senso di esistere. Sono nati in un epoca passata affiancandosi all’attività teatrale, ma oggi che tutti in casa hanno mega TV con tantissimi canali dedicati queste strutture sono più costi che guadagni.
Al contrario il teatro rappresenta qualcosa che la TV non è riuscita ancora a sostituire in quanto quelle persone vive che lo caratterizzano non potranno mai essere sostituite da uno schermo.
concordo pienamente
Ha proprio ragione. Così come è vero che non ha più ragione di esistere l’operaio che verrà presto sistituito da dei robot, il negozio sotto casa sostituito da Amazon, i giornali sostituiti dagli smartphon e il cevello sostituito da chat gpt
Spero possa essere ripreso da qualche imprenditore sulmonese o da qualche persona che abbia a cuore la città .
Negli ultimi anni non mi sembra ci sia stata un ‘azione di rilancio del cinema pacifico !