Usura, obbligo di firma per la Tonti. Ma resta solido il quadro indiziario

Resta il quadro indiziario, solido e chiaro: le dichiarazioni della parte offesa che non avrebbe avuto nessun motivo di accusare le indagate, gli assegni firmati e restituiti, gli appunti che la gestrice dell’autolavaggio non avrebbe potuto compilare dopo essere stata aggredita a settembre. Anzi, vi è di più nella ordinanza del tribunale del Riesame emessa questa mattina a carico dell’ex dirigente scolastica Elvira Tonti, accusata di usura e finita per questo agli arresti domiciliari il 15 novembre scorso e da oggi obbligata alla sola firma in caserma: “Appare verosimile, proprio sulla base di alcuni elementi raffigurati dalla difesa – scrivono i giudici del Riesame – che la vittima si fosse determinata a chiedere denaro a soggetti meno pericolosi dei predetti (la famiglia Rom, ndr), a cui chiedere denaro, però in quelle condizioni pur sempre prestato a condizioni usuraie”.
Anche la restituzione degli assegni alla vittima, secondo i giudici, rientrerebbe in una lucida valutazione del pericolo di incorrere in una denuncia: “Gli assegni furono restituiti dalle indagate in quanto le stesse si resero conto che la stessa parte offesa poteva avere un crollo psicologico, e arrivare ad una denuncia, per cui tali assegni avrebbero costituito prova della loro responsabilità”.
Il Riesame ha ritenuto tuttavia troppo afflittiva la pena degli arresti domiciliari “alla luce della considerazione della personalità dell’indagata, incensurata, e dirigente scolastico in pensione, appare sufficiente una misura non custodiale”.
La preside, difesa dall’avvocato Nino Ruscitti, insomma, come la sua presunta correa Katia Valeri, torna libera con l’impegno di andare a firmare tutti i giorni feriali in caserma.
In attesa del processo.

1 Commento su "Usura, obbligo di firma per la Tonti. Ma resta solido il quadro indiziario"

  1. Personalità, ex preside, sempre di un atto di disonestà parliamo, o l’aver ricoperto un ruolo istituzionale rende meno colpevoli. A me fa più schifo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*