C’è un’inchiesta della procura della Repubblica di Sulmona: le “risse” sotto canestro delle due società di basket cittadino (la Basket Centro Abruzzo e la Basket 1956) hanno infatti scatenato una guerra senza confini che a botta di esposti e segnalazioni, hanno portato da una parte alla scomparsa delle squadre senior (maschile e femminile) e quindi della pallacanestro in città e dall’altra ad un’indagine della magistratura le cui cause, in realtà, evidenziate più volte dalla stampa, sono diventate ora motivo d’inchiesta a seguito di un esposto indirizzato oltre che ai magistrati penali, anche a quelli contabili.
Perché a mancare sono i soldi nelle casse del Comune: la Basket Centro Abruzzo è infatti debitrice da otto anni di circa 35mila euro per l’utilizzo delle strutture sportive (il palazzetto in particolare) che non sono mai stati pagati. Il debito, che la società contesta nei conteggi, è stato in realtà oggetto anche di una ingiunzione ben tre anni fa, ingiunzione alla quale la società non si è neanche opposta, ma che il Comune finora non ha mai portato all’incasso. I magistrati quindi vogliono vederci chiaro, anche perché in questi anni, nonostante il regolamento vieti la concessione degli spazi ai soggetti morosi, la Basket Centro Abruzzo ha continuato tranquillamente a svolgere la sua attività nel palasport e lo ha fatto fino al mese scorso, quando, a seguito delle restrizione imposte dal Comune per l’assenza della certificazione sicurezza e incendio della struttura, i cestisti della Centro Abruzzo si sono trasferiti nella palestra del liceo classico a Porta Napoli (di proprietà della Provincia).
Ma non è solo il temporaneo disagio logistico del palazzetto ad aver costretto la Basket Centro Abruzzo a levare le tende: la pratica, passata nelle mani della nuova dirigente del settore, Katia Panella, dopo anni di oblio è tornata, anche a seguito dell’inchiesta della magistratura, a preoccupare i responsabili di palazzo San Francesco. La dirigente, infatti, avrebbe già avvertito la Centro Abruzzo che non è disposta a rinnovare la concessione in scadenza a giugno, se prima non sarà sanata la situazione debitoria.
Qualcuno che fa il suo dovere, finalmente.
Dall’altra la Basket 1956 è stata oggetto il mese scorso di una segnalazione che ha portato ad elevare a suo carico una contravvenzione: la società, infatti, avrebbe usato il Palasport in orari nei quali non era prevista la sua presenza. In realtà quel giorno, era Carnevale, la Basket 1956 doveva recuperare una partita e per questo aveva fatto il cambio orario con il volley. Un cambio non autorizzato e richiesto che ha portato la polizia municipale ad elevare una multa.
Nella rissa sotto canestro, come si diceva, nel frattempo, il basket a Sulmona è praticamente scomparso (restano solo le giovanili): la squadra maschile che doveva iscriversi al campionato Fip a settembre non si è iscritta, mentre quella femminile, che pure aveva raggiunto negli scorsi anni il campionato di serie B, si è dissolta. Anche in questo caso, la società, la Manhattan, era debitrice con il Comune di diverse migliaia di euro, soldi che non sono stati mai recuperati e che non saranno mai recuperati perché nel frattempo la stessa società è fallita.
Chissà se i magistrati valuteranno anche se tutto quanto era necessario fare per evitare questo danno alle casse pubbliche è stato fatto da parte di chi il settore lo ha gestito a Palazzo finora.
Commenta per primo! "Uso degli impianti sportivi, la procura apre un’inchiesta"