Un durissimo attacco è quello che la segreteria regionale dell’Unione Sindacale di Base (Usb), guidata da Silvio Di Primio, fa contro il Parco Nazionale della Majella chiamando in causa il ministero dell’Ambiente che in tutto questo avrebbe dovuto vigilare. Il sindacato denuncia, infatti, una situazione organizzativa ai “margini della legalità, e nonostante ciò nello stesso Ente continua, senza sosta, la produzione di atti e iniziative gestionali illegali e illegittime da parte del direttore” che, sottolinea Usb, “è un facente funzione”. Oremo Di Nino è un preso in prestito ai tempi senza titoli necessari per dirigere un Parco nazionale, ma solo per traghettarlo durante le procedure concorsuali per arrivare alla nomina del nuovo direttore. Da quel giorno sono passati cinque anni. A frenare il tutto ci si è messo ora il Tar nel sollecitare a proseguire la procedura di concorso per l’individuazione della terna dei candidati.
Un periodo nell’arco del quale, prosegue Ubs, “all’ente parco non si restava inoperosi; dopo lo smembramento di taluni Uffici e la creazione di altri senza motivazioni di sorta, gli avanzamenti di carriera di taluni dipendenti effettuati senza il rispetto delle vigenti norme”, l’ultima novità è la rimozione del Rup adibito alle procedure concorsuali per la nomina della terna da inviare al ministero. Il direttore ha concentrato a sé, insomma, tale funzione “in maniera autonoma, immotivata e illegittima” prendendo “in consegna le buste chiuse contenenti le domande dei concorrenti al bando di direttore” prosegue la nota.
La denuncia si amplia anche alla modifica del regolamento per i procedimenti disciplinari “sottraendo il ruolo di responsabile dell’Ufficio competente per i Procedimenti Disciplinari assegnato all’ufficio legale e attribuendolo al responsabile del servizio amministrativo, mentre il direttore, provvedeva a sopprimere l’ufficio legale dell’ente senza un motivo, evidentemente per punire il responsabile dell’ufficio, reo di non avere avviato un procedimento disciplinare nei confronti di una collega, a sua volta ‘colpevole’ di avere messo in luce il fatto che nell’ente Parco, con questo direttore f.f., le deliberazioni dell’ente vengono inviate in maniera discrezionale, ‘a piacere’, al Ministero dell’Ambiente che dovrebbe vigilare sulla correttezza dell’operato dell’Ente, fatto totalmente illegale”.
Solo la punta dell’inceberg prosegue Usb perchè sotto la lente d’ingrandimento c’è anche il concorso interno per l’affidamento triennale dell’incarico di “responsabile di Servizio”, “anche questo espletato per intero in maniera totalmente irregolare sempre dal direttore f.f., Di Nino, al solo scopo di individuare un soggetto ‘gradito'”. Di Nino, infatti, è in procinto di andare in pensione.
Il sindacato ricorda, inoltre, come sia il direttore sia l’ex presidente siano “ambedue imputati per abuso d’ufficio presso il Tribunale di Sulmona con un procedimento penale partito nel 2013 e, ciononostante, sempre il Presidente ha nominato in tutti questi anni il Direttore f.f., in accordo con il consiglio direttivo, ‘Responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione del Parco'”. Nonostante questo il direttore negli anni “ha valutato e gestito il personale in via esclusiva, compreso i dipendenti che sono testimoni d’accusa nel procedimento penale in cui è imputato”.
bene,il sindacato,fino ad oggi ha condiviso le violazioni….. per i ritorni particolari? Volendo puo’ chiedere l’intervento delle Autorita’ di controllo,Procura della Repubblica,Corte dei Conti,Ragioneria generale,Anac,Ministeri , ecc,o no?
Io lo ho già fatto e ripetutamente. Ma non si muove nulla, al di là di un processo in corso.