Urbanistica, Berardi sale in cattedra. Tre proposte per regolamentare l’assetto urbano

E’ dovuto tornare nuovamente sul tema, l’Assessore all’Urbanistica Sergio Berardi, ribadendo la necessità della modifica della delibera di recepimento delle Legge Regionale 49 del 2012. Una ripresa necessaria dopo il confronto aspro e improduttivo tenutosi con architetti, ingegneri e geometri di Sulmona la scorsa settimana. Per quanto si possano battere i pugni, però, la legge parla chiaro e il percorso che Sulmona vuole intraprendere anticipa solo i tempi con quanto è previsto dalla Legge Regionale. Modifiche necessarie, per evitare di far diventare la città una giungla di palazzine, villette e edifici senza armonia urbanistica. Anche perché espandersi fuori dal perimetro urbano non sarà più possibile.

In particolar modo, le categorie di settore hanno contestato le tre modifiche che la delibera del Comune di Sulmona apporterà alla Legge Regionale. Le modifiche comportano, anzitutto, la necessità di garantire la demolizione effettiva degli immobili. Ossia, demolizioni che dovranno essere comprovate al fine di ricevere la premialità volumetrica per poter ricostruire. La seconda modifica alla Legge Regionale prevede che l’edificazione sia prossima alle infrastrutture esistenti. Ad esempio le nuove costruzioni non dovranno sorgere oltre un raggio di cinquanta metri dalla rete fognaria. Questo anche per un ragionamento economico e di risparmio per l’ente comunale. L’ultima modifica, quella maggiormente contestata, implica la realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria assieme al nuovo manufatto.

In pratica non basterà costruire la propria villetta o palazzina, ma sarà necessario contornarla con parcheggi, verde pubblico e altre opere che andranno a far conciliare l’edificio con l’assetto urbano. Modifiche utili per frenare la dispersione edilizia, con palazzi e ville che sono spuntate come funghi (vedi la casa della discordia nei pressi di Santa Maria di Roncisvalle o le nuove abitazioni che sorgono in via dei Frentani, a ridosso della Strada Statale 17). Stop, quindi, alla monetizzazione. Ovvero stop al pagamento di un “pegno” al Comune pur di non costruire spazi verdi o parcheggi. Perché costruire una palazzina significa anche modificare il volto della città. E quando da una ne diventano dieci, significa costruire un nuovo quartiere che deve essere abitabile non solo all’interno delle mura domestiche, ma anche all’esterno con servizi e spazi utili alla vita sociale.

Regole finalizzate a garantire ai nuovi insediamenti quei livelli minimi di confort urbano che la legge impone e che oggi, come evidenzia l’assessore, grazie al meccanismo della monetizzazione, vengono troppo spesso elusi. Perché abbattere e costruire porta soldi, che per molti vengono prima dell’assetto urbano e dell’etica.

“Opporsi a tali modifiche – spiega Berardi – invocando l’assenza di un tale obbligo in provvedimenti che sono evidentemente legati a processi di incentivazione economica del settore edile, corrisponde a negare, oltre stringenti obblighi di legge, anche le più elementari norme di costruzione di una città ordinata”.

“Il settore edile – prosegue – produce architetture e forme urbane le cui espressioni richiamano quella responsabilità che la civitas deve assumere nei confronti della propria città. Una responsabilità che investe in primo luogo gli architetti, troppo spesso piegati agli interessi della speculazione fondiaria ed intolleranti dell’autonomia del governo. Gli architetti che eludono il ruolo che la scuola gli ha conferito, divengono meri esecutori tecnici di scatole funzionali incapaci di costruire luoghi che tuttavia trasformano l’ambiente, spesso anche privi di quelle attrezzature che la legge, oltre che il comune sentire, considera indispensabili per la qualificazione del vivere civile. La politica che elude la responsabilità nei confronti delle trasformazioni della città usurpa la propria denominazione e diventa puro esercizio di potere”.

18 Commenti su "Urbanistica, Berardi sale in cattedra. Tre proposte per regolamentare l’assetto urbano"

  1. Alla faccia della democrazia partecipata, tutti i tacnici del settore contrari ma si va avanti

    • Caro Gigio, il modello di democrazia partecipata presuppone la partecipazione di tutti i cittadini, non solo dei tecnici (quanti saranno in tutto)? Ma al di là di questo, é un meccanismo consultivo, per cui la responsabilità delle decisioni pubbliche é solo e soltanto dei governanti. Certo, se i governanti adottassero misure rispetto alle quali la maggioranza dei cittadini fisse contraria, allora gli stessi cittadini dovrebbero, nelle elezioni successive, punire quella parte politica e votare altro. Ma Sulmona é la cittadina dei leccaculo, e quindi hai voglia a parlare di democrazia partecipata!

      • In casi specifici come le questioni di urbanistica non si può non ascoltare in via prioritaria e particolare i tecnici che rispetto ai “normali” cittadini hanno nozioni dovute allo studio, esperienze e quant’altro ben maggiori. Partecipazione non è far fare presenza ma arrivare ad un risultato che sia il più condiviso possibile e frutto di un lavoro comune, in questo caso da quello che leggo e sento a dispetto della generale contrarietà uno solo decide.

        • No Gigio, perché la visione strategica sull’assetto urbanistico é questione politica (ovviamente sempre in conformità con leggi e norme di rango superiore) e può essere discussa democraticamente, e in quel caso i tecnici valgono tanto quanto gli altri cittadini che hanno altre competenze. Poi le modalità operative con cui perseguire gli obiettivi fissati politicamente sono un affare certamente tecnico, e per nulla democratico, e li si ha ovviamente bisogno di competenze specifiche. Certo il Comune potrebbe aprire un tavolo di consultazione tecnica, ma limitatamente al secondo ordine di questioni.

          • Windom Earle | 20 Maggio 2024 at 11:09 |

            Non quando una legge è stata sfruttata per speculazioni edilizie

          • Vedo speculazioni | 20 Maggio 2024 at 13:52 |

            A parte che non sta scritto da nessuna parte che sono speculazioni edilizie (qualunque cosa significhi) e anche se fosse qualcuno le ha autorizzate, il comune, quindi il comune avalla speculazioni edilizie?

  2. forse, una volta tanto, converrebbe fare come quelli che hanno già fatto; basta documentarsi e non remare contro “a prescindere”.
    https://www.comune.laquila.it/pagina1251_recepimento-lr-492012.html

  3. Vai Sergio….non Ti fare zittire…ma in Via dei Frentani allora è una Lottizzazione?

  4. È bellissimo vedere la città e le sue sfumature gestite da gente fresca

  5. … bene… così la finiscono di deturpare il territorio anche sfruttando leggi truffa, vedi abbattimento e ricostruzione con delocalizzazione… che a volte non si abbatte… poi stendiamo un velo pietoso sui controlli, case abusive costruite e CONDONATE a ridosso di strade pubbliche infischiandosene delle distanze… baracche e lacerti di ruderi rurali, poco più di “ macerine”, in abbandono dal dopoguerra, fatti passare per masserie di centinaia di metri quadri, ricostruite con premio di cubatura, delocalizzate e finanziate alla Legge TRUFFA del 110%.
    L’Italia dei Cialtroni, lestofanti e leccaculo…

    • E che sono leggi truffa e che sono abusi lo,dice sempre lei dall’alto dei suo sapere tutto senza conoscere nulla.
      Ps il 110 avrà anche tanti difetti ma con quello che dice lei non c’entra assolutamente nulla. Tanto per evidenziare le sue competenze al riguardo.
      Una domanda però da cittadino me la pongo ma le opere che si contestano qualcuno al comune le ha autorizzate. Quindi? Su che base lo hanno fatto?
      La cosa che mi stupisce su una questione rilevante è il silenzio ad oggi delle opposizioni. Sono sempre pronte a dire la qualunque su complotti presunti e a fare illazioni e invece su questioni vere che interessano la città non dicono nulla. Questa è la politica di coloro che dovrebbero essere l’alternativa? Illazioni e sospetti a parte loro cosa hanno da dire al riguardo?

  6. Cittadino… studia e informati meglio prima di rispondere, che chi scrive di esperienza
    ne ha alcuni anni di lavoro nel “ campo” … 40 anni credo che possono bastare… il 110% è stata una legge TRUFFA, non solo ha consentito a persone abbienti, senza limiti di reddito e ricchezza personale di rifarsi ville, palazzi e castelli… ( generando un debito pubblico di 200 miliardi di euro)..,ma ha consentito a molti furbi di trasformare ruderi rurali in abbandono da almeno 70 anni e più, in Ville con giardini annessi, anche delocalizzandoli a chilometri di distanza.
    Se ti fai un giro per le strade secondarie, le puoi vedere… basta toglierti le fette di mortadella sugli occhi.
    Quindi quello che non sa nulla sei proprio tu… o forse sei uno dei beneficiari della legge TRUFFA?

    • Il 110 non ha consentito affatto di trasformare ruderi in ville con giardini annessi. Mi smentisca citandomi l’art. della legge che dice quello che afferma lei, visto che è del campo da 40 anni non avrà difficoltà a farlo.
      Ma per esperienze pregresse sempre con lei di norme citate non ne risultano affatto.
      Rifuardo i castelli, bufala raccontata dalla Meloni in tv (così per citare le sue fonti da uomo 40 nel campo), tocc citarle i dati dell’Enea che sicuramente ne sa più di lei. I castelli che hanno usufruito del 110 in Italia sono stati 8 per una spesa di circa 2mln di euro.
      Riguardo persone senza limiti di reddito e ricchezza le cito i dati di uno studio di Nomisma, che in fatto di studi e conti ne sa certamente più di lei, secondo l’indagine, il 25% di coloro che hanno già usufruito della misura presenta un reddito familiare di i 3.000 euro al mese e nel 23% dei casi è proprietario di una seconda casa. Tuttavia, ad aver beneficiato del superbonus ci sono anche 1,7 milioni gli italiani con reddito medio-basso. Nel 28% dei casi chi ha usufruito dell’agevolazione è un impiegato, il 15% è residente in comuni con un numero di abitanti compreso tra 40.000 e 100.000 abitanti e il 25% è risultato proprietario di un appartamento in condominio composto al massimo da 8 unità abitative.
      La mortadella io la mangio non la metto sugli occhi forse dagli occhi lei dovrebbe togliere le sue immaginazioni senza riscontro con la realtà. Ed evito di fare come lei e invitarla a farsi un giro su siti seri e non di parte e populisti/complottisti
      Anche fossi un beneficiario del 110, ahimè non è così, non mi sentirei un truffatore come dice lei.
      Dopodiché le riporto due conti della ragioneria dello stato, che forse in materia di conti ne capisce più di lei, il 110 con il maggior gettito complessivo si è ripagato per il 70%, poi su dati istat, osservatorio dell’Università cattolica di Milano, calcola nello 0,5% il contributo del 110 all’ crescita del pil di questo paese.
      ATTENDO LA NORMA CHE HA CONSENTITO DI TRASFORMARE RUDERI IN VILLE.

      • … e gli asini continuano a ragliare, negando anche l’evidenza… ammantati dall’ideologia delle stelle cadenti che hanno determinato con una Legge, che è stata definita “ la più grave TRUFFA della storia d’Italia” che ha causato un buco nel bilancio dello Stato superiore ai 200 miliardi di €.
        Non ti devo postare nulla, è semplice da capire, leggiti la Norma del 110% e le circolari inerenti alla sua applicazione, te ne posto una : “ in caso di interventi realizzati su unità censite al Catasto Fabbricati con categoria non residenziale, in linea con quanto chiarito nel paragrafo 3.1.4 della circolare n. 30/E del 2020 per le “unità collabenti”, si rileva che è possibile fruire del Superbonus anche relativamente alle spese sostenute per gli interventi realizzati su tali fabbricati a condizione, tuttavia, che al termine dei lavori essi rientrino in una delle categorie catastali ammesse al benefici”.
        E ancora: Risposte agli interpelli n. 709 del 15/10/2021 e n. 538 del 9 novembre 2020. In quest’ultimo in particolare si legge “nella circolare 8 luglio 2020, n. 19/E è stato, da ultimo, ribadito che è possibile “fruire della detrazione d’imposta, in caso di lavori in un fienile che risulterà con destinazione d’uso abitativo solo a seguito dei lavori di ristrutturazione che il contribuente intende realizzare purché nel provvedimento amministrativo che autorizza i lavori risulti chiaramente che gli stessi comportano il cambio di destinazione d’uso del fabbricato, già strumentale agricolo, in abitativo”. Il medesimo principio risulta applicabile anche agli interventi antisismici ammessi al Superbonus; pertanto, è possibile fruire della detrazione nella misura del 110 per cento delle spese sostenute per gli interventi di riduzione del rischio sismico, oggetto dell’istanza di interpello, anche nell’ipotesi prospettata di cambio di destinazione d’uso in abitativo dell’immobile oggetto dei lavori, purché nel provvedimento amministrativo che assente questi ultimi risulti chiaramente tale cambio e sempre che l’immobile rientri in una delle categorie catastali ammesse al beneficio”.

        Con Risposta a interpello n 478 del 15 luglio 2021 l’Agenzia delle Entrate affronta il caso di delocalizzazione di un edificio per il quale si chiede il sisma bonus. L’edificio sarà soggetto a demolizione e ricostruzione con aumento volumetrico.
        LEntrate chiariscono che nel caso di:
        demolizione totale di un edificio esistente, con delocalizzazione del volume su un terreno situato nello stesso Comune ma ad alcune centinaia di metri di distanza dall’edificio demolito, la costruzione di un nuovo edificio con diversa sagoma, prospetto, sedime, oltre alle innovazioni per adeguamento antisismico, e un aumento di volumetria può usufruire del sisma bonus al 110% coni l limite di euro 96.000 per ciascuna unità immobiliare.
        In Valle Peligna “ alcune centinaia di metri”… sono diventati in alcuni casi, anche 3 chilometri.
        Questa citazione di Nomisma l’ho già sentita, sempre citata dalle stelle cadenti… e a proposito della credibilità di questa società, è bene ricordare che:
        “ Nomisma S.p.A. è una società di consulenza fondata nel 1981 a Bologna da un gruppo di economisti, tra cui Romano Prodi, con il sostegno di alcune banche e grandi organismi economici”… praticamente quelli che hanno fatto “ carne di porco” con la cessione dei crediti fiscali..

        • Quindi per capire il 110 non consente quel che lei dice lo consentono altre norme in vigore da anni (e su chi le ha introdotte non serve discutere basta ricordare chi ama tanto i condoni passati e futuri).
          Il 110 non permette di trasformare ruderi in ville lo consentono altre norme e qui si aggancia il 110 ma a lei interessa per partito, inteso come politico, preso attaccare il 110 che non è esente da difetti.
          Lei per smontare la credibilità di una società famosa per le sue consulenze e i cui esperti vengono usati anche dalla destra, leggasi Tabarelli, cita Prodi e le banche, quelli che hanno fatto carne da macello. Ora mi sfugge come possa entrarci prodi che non governa dal 2008 mi sfugge questo odio di destra verso le banche visto che le avete tanto graziate e arricchite in questo anno e mezzo di governo. E stranamente la sua risposta è un virgolettato tratto dal sito “la voce del patriota” che chiaramente è un sito di esperti economici e per nulla schierati.
          Prodi non è tra i fondatori di Nomisma come voi faziosi scrivete fu fondata da Nesi e Bignardi a Prodi fu affidato il coordinamento delle attività.
          Quindi Nomisma che è società di consulenza stimata e apprezzata non va bene come fonte ma le balle della Meloni sui castelli (su cui tace) e la voce del patriota invece sono attendibili e credibili . Ma diciamo le fonti la qualificano per quello che è, uno semplicemente schierato.
          A questo paese i danni li avrà anche fatti il 110 (voluto anche a destra) ma in campo edilizio i condoni sanatorie e quanto altro li avete fatti voi di destra che della premialita ai furbi ne avete fatto il punto saliente del vostro programma vedasi evasori e abusivi

        • Gigi la cremeria | 21 Maggio 2024 at 09:24 | Rispondi

          La sua risposta non dimostra nulla.
          Ciò che permette di trasformare ruderi in ville non è il 110 ma altre norme, e sarei curioso di scoprire chi le ha introdotte anche se una idea la ho.
          Lo sbaglio del 110 è quello di aggiungersi ad altre leggi scellerate così da consentire non di trasformare fienili in ville ma di dotarli di cappotto e infissi….
          Che è roba ben diversa da quel che ha affermato lei.
          Ma sull’edilizia in Italia nessuno può accusare gli altri visto che parliamo alla vigilia dell’ennesimo condono di destra, sorvolando sulle sanatorie fiscali, che rendono conveniente fare abusi tanto poi si condonano

    • Leone d tastiera | 20 Maggio 2024 at 16:00 | Rispondi

      Con il 110 hanno trasformato ruderi in castelli, castelli in regge, condomini in residence, fontane in piscine, terreni in giardini babilonesi, mini appartamenti in attici di lusso, case alle marane in appartamenti al centro di Roma ma nessuno lo sa perché siamo stati drogati con le scie chimiche.
      Siamo un paese fantastico

  7. Superbonus cattivone | 21 Maggio 2024 at 11:17 | Rispondi

    “La corruzione costa all’economia italiana almeno 237 miliardi l’anno.
    Alimenta la criminalità, le ingiustizie, le disuguaglianze.
    Rappresenta una zavorra che rischia di vanificare l’effetto delle risorse del celebratissimo Pnrr”
    Così mentre in questo paese si parla e sparla moltissimo degli effetti sull’economia italiana del Superbonus, e meno male che possiamo farlo perché, a prescindere dai risultati, è stato un provvedimento fatto alla luce del sole, nato per favorire economia e cittadini,
    stranamente del fenomeno della corruzione, fenomeno invisibile ma presentissimo nel nostro paese, soprattutto in certa Tv e su certa stampa riguardo questo argomento domina la regola del silenzio.
    Nessuna trasmissione urlata sulla voragine che crea sui conti pubblici e nessun titolo ad effetto sugli ingenti danni che crea all’economia il fenomeno in questione.
    Non solo, ma con un inspiegabile atteggiamento gli stessi che gridano allo scandalo per il Superbonus, poi fanno di tutto per privare la la legge degli strumenti necessari a far emergere la corruzione stessa e i danni devastanti che provoca sui conti pubblici…
    E così, i costi pesantissimi di questo fenomeno sull’economia della nazione e di conseguenza sui comuni cittadini, sembrano non essere un problema per i più e nessuno se ne lamenta.
    Siamo davvero un paese fantastico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*