Un cambio di paradigma necessario per allinearci non solo ad altre regioni d’Italia ma anche ad altri Paesi europei. Queste le parole con cui l’assessore all’urbanistica del Comune di Sulmona, Sergio Berardi, ha aperto la conferenza stampa indetta questa mattina, per rispondere ai professionisti contrari alla delibera di giunta sulle modifiche dei provvedimenti di recepimento della legge regionale n. 49 del 2017.
“In realtà la nostra delibera non fa altro che recepire quanto stabilito dalla legge regionale n. 16/2023 – spiega Berardi – ma forse questo non è stato ben compreso, neanche dagli addetti ai lavori”. Architetti, ingegneri e professionisti dell’edilizia che al vice sindaco hanno mosso accuse anche molto aspre. Come lo stesso Berardi sottolinea, spiegando il senso di una delibera che lungi dal provocare dissenso o ostilità vuole contribuire a ridefinire gli spazi urbani, delimitando le aree dove si potrà edificare e quelle dove costruire non sarà più possibile. Con buona pace di chi oggi si ostina a dire il contrario “senza capire che è necessario cambiare prospettiva”, continua l’assessore Berardi leggendo l’articolo 3 della stessa legge regionale nella parte in cui prevede la possibilità di abbattere un rudere e ricostruire con la stessa cubatura, ma solo in altra area edificabile, sia essa di completamento o di espansione. Non sarà più possibile continuare a fare come in passato quando, ricorda Berardi “si costruivano nuove abitazioni senza abbattere le vecchie con le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti” e come dimostra l’eccessivo sfruttamento del suolo per interessi privati senza pensare alle ricadute in termini ambientali. Oggi invece, come previsto anche dalla delibera di giunta, “la costruzione sorgente deve essere abbattuta prima di avviare la realizzazione della nuova e il luogo di origine deve tornare alla natura”.
Un cambiamento culturale non da poco quello che la legge e la delibera comunale che la recepisce intendono promuovere nella collettività, come afferma lo stesso Berardi sottolineando come di fronte a tali argomentazioni “non si comprendono le obiezioni dei professionisti la cui unica preoccupazione pare essere quella di non poter più costruire le ville”. Argomenti deboli che dovrebbero cedere il passo alle finalità di una legge il cui primo obiettivo è la ri-aggregazione dei centri urbani al di fuori dei quali lo spazio deve essere restituito alla natura e quindi alla collettività.
Per quanto riguarda l’obbligo di realizzare in prossimità di nuovi insediamenti le cosiddette opere di urbanizzazione secondaria, come i parcheggi e aree verdi (senza possibilità di monetizzazione) Berardi ribadisce che sul punto la delibera di giunta è chiara laddove afferma che “sarà possibile monetizzare solo se si dimostra l’impossibilità di realizzarle”. Servizi inderogabili che non possono mancare in presenza di ogni nuovo insediamento, afferma Berardi sottolineando che con la nuova legge sull’urbanistica “finalmente la Regione Abruzzo abbraccia una cultura della comunità” dove il benessere collettivo prevale su quello privato. A conferma di questa nuova visione della pianificazione territoriale anche il cambio di terminologia che dai PRG, piani regolatori generali, ha portato ai PUC, piani urbani comunali, una modifica che al di là della forma nasconde una diversa concezione urbanistica, perché “con il PUC si delimitano i confini urbani, quelli entro i quali di può costruire”. Per arrivare a quella rigenerazione urbana che è e resta il vero obiettivo della legge di riforma dell’urbanistica, come conferma l’assessore e vice sindaco del Comune di Sulmona Berardi per il quale chi “costruisce un edificio non può non pensare al futuro. Gli architetti come gli ingegneri hanno una responsabilità cui non possono e non devono abdicare”. Purtroppo, conclude Berardi, mi sembra che chi esercita certe professioni abbia rinunciato a svolgere quel compito di pianificazione non solo territoriale ma anche sociale e culturale che la professione implica.
Caspita, Architetti, Ingegneri e Professionisti dell’edilizia, non hanno capito che dobbiamo allinearci all’Europa, e guardate i guai che sono stati fatti in citta’, in effetti come è ridotta è sotto gli occhi di tutti !!! Meno male che abbiamo chi ci illumina.
Sig. Berardi controlli lo scempio di Via dei Preti dove un rampante professionista ha messo in atto quello che Lei vuole vietare. Villa in fase di ultimazione con demolizione e ricostruzione ( ma dove è la demolizione?)