Una vita di lotta alla violenza di genere. La risposta della Nannarone alla maggioranza

“Mi si accusa di essere una tuttologa ma nelle violenze di genere parla la mia storia scritta in 20 anni di vita politica e professionale”. Non si è fatta attendere la risposta della consigliera di minoranza Teresa Nannarone davanti alle “accuse” a lei mosse da “oscuri consiglieri” in relazione alla mancata partecipazione del Comune di Sulmona all’evento La Bellezza in bicicletta.

Una vicenda che non smette di suscitare reazioni perché ad essere oggetto di discussione è un tema tanto importante quanto delicato, la lotta contro la violenza di genere in merito alla quale la Nannarone rivendica anni di impegno e battaglie. Come quella vinta del Premio intitolato a Teodora Casasanta, la giovane madre di Roccacasale uccisa insieme al suo piccolo Ludovico dal marito e padre poi suicidatosi in carcere, un premio “ideato e promosso dalla sottoscritta” ricorda la consigliera che alla “risicata maggioranza” chiede di “dire alla città quante iniziative contro la violenza di genere hanno prodotto in consiglio e nell’esecutivo”.

E quante delibere “sono state proposte e votate per favorire il contrasto alla violenza di genere” continua la consigliera di minoranza ricordando la sua proposta di “istituire un fondo con risorse del Comune per la costruzione di una rete territoriale contro le violenze di genere con associazioni e sindacati”. Una proposta presentata in Consiglio lo scorso anno e “che il sindaco approvò” spiega la Nannarone ma che poi non ebbe alcun riscontro, “come altre mie proposte cadute nel nulla”.

E all’accusa di essersi affidata a “un pettegolezzo”, la consigliera risponde invitando la maggioranza a spiegare “perché l’amministrazione di Sulmona non ha partecipato all’iniziativa La Bellezza in bicicletta”. In attesa di una risposta che non sia “patetica e ripetitiva” ma che “dica nel dettaglio se hanno fatto qualcosa” in questi tre anni contro la violenza di genere, la consigliera rivolge un ultimo invito ai firmatari dell’ultimo “patetico e ripetitivo” comunicato stampa. Quello di “ringraziarmi per ogni comunicato che scrivo e ogni questione di merito che sollevo perché – conclude la Nannarone – rispondere a me è l’unico modo che hanno per dimostrare la loro esistenza in vita. Per il resto il nulla…”

1 Commento su "Una vita di lotta alla violenza di genere. La risposta della Nannarone alla maggioranza"

  1. Così come questa minoranza che l’unico modo che ha per dimostrare di esistere è quello di lanciare strali sull’amministrazione, spesso a casaccio e con qualunquismo da bar, per il resto nulla.
    E a dimostrazione di quanto affermato riporto un post di Maurizio Balassone sul tema delicato della salute dei cittadini in risposta a un post della collega della Nannarone, la Di Rienzo ex maggioranza neo opposizione civica, con i civici. Così per fornire idea di come spesso si faccia politica strumentale su cose che richiederebbero altra serietà

    Ho letto con sufficiente attenzione quanto scritto dalla consigliera Di Rienzo a proposito del codice di esenzione 048. È penoso constatare come ancora una volta si ometta la verità per meri calcoli politici. Le prenotazioni per esami strumentali, quelli determinanti per il follow-up oncologico, sono ancora tutti messi nello stesso calderone dal quale è necessario tirarli fuori, come ci si sta adoperando, per il bene dei nostri pazienti.
    Per chi parla di livelli sarebbe importante elevare il proprio.

    Le faccio inoltre garbatamente ma fermamente notare che il dibattito tra consiglieri comunali si dovrebbe svolgere nella sede ordinariamente preposta al confronto, ossia il Consiglio comunale. Io ho partecipato alla seduta consiliare e ho preso parte al dibattito che si è sviluppato. Lei,invece, nonostante avesse chiesto la convocazione del consiglio comunale, ha preferito abbandonare l’aula, privando il consesso del suo apporto al dibattito e optando per lo sfogo su Facebook. Inoltre, il mio riferimento alle “chiacchiere da autobus” era unicamente ispirato dall’intento di precisare che argomenti così delicati come la salute delle persone andrebbero affrontati con una metodologia di approccio basata su rigore, prudenza e obiettività scientifica e non assecondando la facile demagogia.

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