Una scherma da oro, ma senza palestra

Per loro il circuito europeo cadetti è valso l’oro. L’oro italiano nella scherma. Si tratta di due atlete parte della sulmonese Asd Gymnasium Scherma Club, allenate da Linda Moca, e dalla terza siciliana di Sciacca. Ieri, insomma, al centro sportivo Camden Town di Londra il trio è finito al primo posto del podio di una gara dove vengono ammesse solo le atlete posizionate nella parte alta del ranking nazionale. A rappresentare gli azzurri c’erano Manuela Spica (classe 2004), al primo anno di u-17, tra le più piccole e già vincitrice x 4 anni consecutivi del Trofeo kinder nazionale; Maria Pia Carducci (2003), medaglia d’argento nel 2017 ai campionati italiani di categoria; e Carolyn Frenna (2001). “Una emozione unica salire sul podio e sentire le note dell’inno di Mameli che risuona per merito delle nostre ragazze, medaglia d’oro ed alla prossima tappa” fa sapere Quintino Moca, parte della società. Eliminate Grecia e Lituania, le ragazze hanno battuto in semifinale il Singapore per 45 a 30, mentre in finale se la sono vista con la squadra di casa, la Gran Bretagna (la favorita), con un sonoro 45-32.

Un risultato sorprendente per due giovani peligne, segno della qualità di scuola ed allenatori che le seguono. Peccato che per la scherma sulmonese il destino non sia proprio clemente. La società, infatti, è fra quelle costrette ad abbandonare il proprio centro, la palestra di via per Introdacqua,  per trovare spazio a Raiano, almeno per ora. Il locale in cui si allenavano, adeguato alla normativa e alle esigenze della disciplina con un investimento di 8,5mila euro nel lontano 2011 (sostenuto dalla società), è tra quelli chiusi dall’amministrazione comunale. Chiavi consegnate, dunque, in attesa che carte e burocrazia facciano il loro corso.

La nota ancor più dolente è che il centro sulmonese è riconosciuto come Centro Federale Abruzzese, ciò vuol dire che il capoluogo peligno, oltre ad ospitare allievi provenienti da tutta la regione, è il luogo ufficiale in cui si disputano le gare più importanti di richiamo anche per migliaia di persone. Solo per fare un esempio: dall’1 al 3 marzo erano previsti a Sulmona le finali nazionali che avrebbero convogliato circa 1,5mila persone in Città, per la felicità non solo della società in sé, ma anche e soprattutto per l’indotto turistico ed economico del territorio. Come aveva denunciato, d’altronde, il presidente della Dmc Fabio Spinosa Pingue ricevendo oggi la risposta dell’assessore Nicola Angelucci in cui risponde che il Comune sta lavorando sodo.

Nella palestra di via per Introdacqua, comunque, è già stato effettuato il sopralluogo che ha dato esito positivo, manca la relazione. La preoccupazione comunque è tanta: “Se ci tolgono il centro federale- spiega Moca-, tutte le iniziative verranno probabilmente spostate a Pescara”. La convenzione con il Comune, inoltre, era scaduta nel 2013, ma mai sono seguiti veri e propri avvisi per la gestione, solo rinnovi di anno in anno, come quello che si sarebbe dovuto firmare anche a settembre, prima che per palestre ed impianti sportivi vari succedesse il patatrac. Dall’era Federico, quindi, la scherma sulmonese ha viaggiato in modo provvisorio, con rinnovi anno per anno e cinque assessori che, nel frattempo, si sono intervallati senza risolvere la questione convenzione.

“Così si blocca un’attività, un città intera” conclude Moca. Le associazioni sportive sulmonesi, tuttavia, si stanno organizzando per interfacciarsi con il Comune perchè qui, oltre al danno ai ragazzi, la posta in ballo si fa sempre più alta.

Simona Pace

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