Si è svolta questa mattina, presso l’aula magna del liceo scientifico “E. Fermi” di Sulmona”, la premiazione del concorso “Una pagina di storia da conoscere: Jamm’mò”. La Commissione giudicatrice del premio, dedicato alla memoria di Maurizio Padula, ha premiato tutti i licei cittadini, con l’intento di valorizzare gli elaborati proposti dagli studenti delle scuole “Ovidio”, “Vico” e, appunto, “Fermi”.
Lavori di gruppo e multimediali, come quello realizzato dalla IV F del liceo “Fermi”, con un video dal titolo “Jamm’ mò: storia di Maurizio Padula. Ricordi della Sulmona del ’57”, con la regia di Riccardo Secinaro con Anna Linda Cuciniello e Andrea Montauri. La II D dell’indirizzo Quadriennale ha realizzato il collage di fotografie dal titolo “To be continued”; il saggio critico “Sulmona: tra sfide, dubbi e opportunità” di Maurizio Olivieri; e la poesia di Concezio Di Clemente “Echi di Sulmona”. Le due sezioni sono state coordinate dai docenti Antonio Di Fonso e Francesca Del Monaco.
Premiata anche la classe IV F del liceo “Vico” di Sulmona, indirizzo Scienze Umane. Gli studenti del “Vico” hanno presentato come progetto una graphic novel riguardante gli episodi dei moti di Jamm’ mò.
A comporre la Commissione del Premio la sorella di Maurizio Padula, Nadia, Fabio Maiorano, Italia Gualtieri, Carlo Alicandri Ciufelli e Lucio Di Cicco.
I tumulti dello “Jamm’mo” sono descritti persino su Wikipedia e corrispondono ad una delle pagine più tetre della storia Sulmonese.
È la rivolta popolare del febbraio 1957 dei cittadini di Sulmona, contrari al naturale trasferimento del distretto militare da Sulmona all’Aquila.
In effetti, a Sulmona facevano fatica a capire, allora come ora, che il centro gravitazionale della Regione Abruzzo – per tutta una naturale serie di ragioni (ragioni storiche, motivi economici, tradizione culturale, rilevanza scientifica, contesto ambientale, prestigio mondiale.. e chi più ne ha, più ne metta!) – è L’Aquila e non certo Sulmona (né ancor meno, detto qui giusto per inciso, Pescara).
Da qui nacque lo Jamm’mo che aveva la pretesa di andare contro la piega naturale delle cose.
Anzi.. Ancora fino a qualche decennio fa vi era a Sulmona addirittura l’assurda pretesa di costituirsi a nuova provincia; e quasi quasi ce la stavano facendo con l’ultima sfornata di nuove province del 1992: pazzesco!
Ma non capisco ora che senso abbia che le scuole di Sulmona stiano ancor oggi a perder tempo rammentando ai ragazzi quelle vicende così oscure.. Non hanno altri valori da insegnare nelle scuole di Sulmona? Vogliono sobillare la gioventù? Ma per favore.. Sarebbe invece opportuna, al contrario, una salutare “damnatio memoriae” su quella che indubbiamente resta una delle pagine peggiori della storia peligna!