I lavori, quelli veri, dice l’assessore ai Lavori Pubblici Nicola Angelucci “partiranno entro l’anno”, anche se l’annuncio, specie riferito alla scuola Masciangioli, è ormai lo stesso da anni. Ma tant’è, nel frattempo, è meglio accontentarsi, perchè nella sede della scuola di via Mazzini saranno rifatti intanto gli impianti energetici. La convenzione sarà firmata oggi e prevede una spesa di 110mila euro, di cui 100mila finanziata dai fondi Por-Fers.
Insomma la scuola non è agibile, non ancora almeno, ma nel frattempo si cambiano la caldaia e le lampadine. E’ quanto prevede infatti l’appalto che in 236 giorni, dice sempre Angelucci, “dovrà essere ultimato e rendicontato”: una nuova centrale con alimentazione a pompa di calore, a condensazione, e in grado di dividere i diversi settori dell’edificio in modo da alimentarli separatamente. E poi nuove plafoniere e luci, per un risparmio complessivo del 20% di energia. Progetto che va a completare quello già eseguito della sostituzione degli infissi e che alla fine consegnerà, quando sarà, una scuola “a comfort auspicato e con stadard energetici più elevati possibili”.
“E’ una notizia importante per la scuola che permetterà di implementare un progetto di ristrutturazione che non prevedeva la parte termica, a testimonianza della grande attenzione che questa Amministrazione sta ponendo per la sicurezza delle scuole, obiettivo definito primario. E’ in dirittura di arrivo – continua il vicesindaco Nicola Angelucci – anche l’autorizzazione da parte del Genio Civile che permetterà di far aprire, auspichiamo entro l’anno, il cantiere per i lavori di ristrutturazione della stessa scuola, garantendo così l’adeguamento sismico alla struttura”.
Sperando che alle promesse, questa volta, seguano i fatti e soprattutto i cantieri, perchè finora di ruspe e cazzuole non se ne sono viste a dispetto delle tante troppe parole ed annunci fatti. L’obiettivo resta quello di riconsegnare almeno questa struttura per l’apertura del prossimo anno scolastico, anche se a conti fatti sarà una corsa contro il tempo. Gli studenti, per il momento, quelli della Masciangioli, continueranno a restare nei Musp. In attesa della mensa, della palestra e della loro scuola.
Ma da quanti anni quella scuola, la più bella di Sulmona, spaziosa, luminosa, è chiusa?
E così il liceo classico nel centro della città. Pure quello chiuso. Così l’istituto tecnico e il Centro servizi culturali.
Da noi i terremoti si accaniscono sulle scuole, sulla cultura, e i loro effetti durano un’eternità!