Caramanico, Manoppello, poi Chieti e Francavilla e ora Ortona: la Bcc di Pratola Peligna continua la sua politica di espansione in regione con l’apertura l’altro giorno di una nuova filiale ad Ortona. Centro strategico soprattutto in prospettiva del potenziamento del porto.
La filiale è stata strutturata per offrire alla clientela una moderna esperienza di servizio, proponendo un ambiente capace di combinare relazione ed efficienza, dove tradizione e tecnologie di ultima generazione sono armonizzate in modo da favorire la relazione in luoghi sempre più accoglienti con soluzioni avanzate nei servizi.
“Un progetto innovativo e altamente digitale di banca aperta, multifunzionale e multicanale – spiega il direttore Silvio Lancione -, che dà risalto alla relazione umana e, al tempo stesso, alla tecnologia, nel contempo intendiamo affermare il segnale importante di una banca che continua a investire anche nei luoghi ‘fisici’, che vengono proiettati nelle soluzioni del futuro”.
“Sappiamo che la sfida di oggi si gioca sicuramente sul web ma anche ‘de visu’ – aggiunge la presidente Maria Assunta Rossi – attraverso la relazione con il cliente, cosa che noi BCC di Pratola sappiamo fare, perché lo facciamo da sempre”.
Beati voi. Tra dieci anni le banche non esisteranno più. Nelle grandi città dei paesi sviluppati dove vive gente culturalmente aggiornata gli sportelli bancari sono tutti chiusi, i versamenti per contanti non li accettano più già da anni, ed invece, negli Abruzzi arretrati una fiabesca BCC, che ritira i soldi di pochi poveri vecchietti contadini massimamente analfabeti,in direzione contraria al fluire del mondo, ancora apre sportelli.
Poi che significa in prospettiva del potenziometro del porto? Non si comprende.
Avrei voglia di scrivere molto altro….mi limito a dire che tutti i ceti sociali si servono delle banche. Affermare che i vecchietti contadini sono analfabeti fa capire la presunzione di chi scrive.
È la realtà. Perché bisogna andare in banca? Ormai tutte le operazioni si fanno on-line. E lo dice uno che ha 70 anni.
È la cruda realtà. Le classi di adolescenti a ridosso della ultima guerra non hanno generalmente frequentato le scuole per estrema povertà cagionata dalla sconfitta militare. Stesso evento,con grandi masse di illetterati e di miserabili si verificò con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Quindi ancora stiamo pagando gli effetti risonanti della perdita della guerra il 1945, con grandi quantitativi di persone, specie nel Sud agricolo, non in grado di usare i mezzi tecnologici più aggiornati per incapacità culturale, che poi, senza approfittarne, vengono intercettati da una generalità di questi istituti minori.
Tutta ‘mmìrije!!!
🤑
Giannelli, certo, tu sposerai un avatar e andrai in vacanza sulle lune di Giove.
Poi sceglierai se rinascere animale, uomo o vegetale.
Dove diavolo l’hai letto potenziometro, si può sapere?
Federico Faggin (Vicenza, 1º dicembre 1941) è un fisico, inventore e imprenditore italiano naturalizzato statunitense.
Dal 1968 Faggin risiede negli Stati Uniti ed ha assunto anche la cittadinanza statunitense. Fu capo progetto e progettista dell’Intel 4004 e responsabile dello sviluppo dei microprocessori 8008, 4040 e 8080 e delle relative architetture. Fu anche lo sviluppatore della tecnologia MOS con gate di silicio (MOS silicon gate technology), che permise la fabbricazione dei primi microprocessori e delle memorie EPROM e RAM dinamiche e sensori CCD, gli elementi essenziali per la digitalizzazione dell’informazione.
Nel 1974 fondò e diresse la ditta ZiLOG, la prima ditta dedicata esclusivamente ai microprocessori, presso cui dette vita al famoso microprocessore Z80. Nel 1986 Faggin co-fondò e diresse la Synaptics, ditta che sviluppò i primi Touchpad e Touch screen.