Aumentano le bollette e raddoppia quasi la spesa per il direttore. Cinquemilaseicento euro al mese per quattordici mensilità, più i rimborsi. Una cifra astronomica quella che il Consorzio di bonifica Aterno-Sagittario ha riservato per il nuovo direttore, assunto a tempo record, con un bando pubblicato per soli nove giorni lo scorso marzo, e costruito con criteri rigidissimi tant’è che dei due candidati solo uno aveva i requisiti richiesti, ovvero un’esperienza decennale nell’amministrazione pubblica, cinque anni dei quali come dirigente. E così il trono d’oro è finito, senza sorprese, a Giuseppe Sciullo, ex dirigente della Regione, addetto fino al novembre scorso ai fondi dello Fse negli uffici dell’assessorato ricoperto fino a qualche settimana fa da Andrea Gerosolimo. Rapporto interrotto il 30 novembre scorso per la nota impossibilità della Regione ad assumere personale.
La nomina, della durata di un anno, ma rinnovabile, ha creato più di una tensione all’interno del Consorzio che, d’altronde, fino a poco fa al suo direttore dava 2.700 euro (circa 3.700 lorde) comprese della indennità fissa e dei rimborsi. A Sciullo, laureato in giurisprudenza, andranno invece per quattordici mensilità una base retributiva di 3.600 euro (la più alta prevista dal contratto nazionale) più un indennità fissa di 2.000 euro, che prima era di 436 euro. Oltre ai rimborsi spesa che al momento non sono quantificabili.
Il nuovo corso spendaccione del Consorzio presieduto dal Ernesto Zuffada non si ferma però qui: le commissioni sono state aumentate a quattro e il gettone di presenza, per i componenti senza diritto di voto, ammonta ad 80 euro a seduta, per una spesa quest’anno prevista di 36mila euro.
Quanto basta per scatenare la protesta dell’ex presidente Fiorenzo Schiavitti che, nell’ultima seduta, ha abbandonato l’aula, non prima però di mettere a verbale le “folli spese” della nuova gestione del Consorzio, a fronte di un ente che pure resta indebitato (per circa 700mila euro), ma che soprattutto deve fare i conti con la gestione dei 40 dipendenti (10 dei quali fissi e a tempo indeterminato) e con l’aumento delle tariffe fatto ai contribuenti: un aumento di circa 10 euro per ettaro che ha portato in cassa una cifra aggiuntiva di circa 110mila euro. Una parte della quale servirà per pagare il nuovo super direttore.
E chissà se, come nella favola di Pinocchio, seminando monete cresceranno alberi di zecchini d’oro. Il “campo dei miracoli” va ben annaffiato.
Trattasi di civismo economico?
🙂
Trattasi di allestimento degli armamenti per le prossime regionali.
Saluti da Pantalone