L’annuncio arriva congiuntamente dalla senatrice Gabriella Di Girolamo e dalla sindaca di Sulmona Annamaria Casini: un treno ad idrogeno per collegare l’Appennino centrale, nel rispetto della natura e delle aree protette. Ma anche e soprattutto, sostengono entrambe, per creare posti di lavoro nelle aree interne, con il nucleo industriale di Sulmona che sarebbe pronto, secondo la Casini, ad ospitare “insediamenti industriali a basso impatto ambientale ma con un potenziale occupazionale significativo”.
L’occasione la dà la firma, ieri, di un accordo tra le città di Cittaducale, Rieti e Antrodoco, con le società Ancitel Energia e Ambiente, Aecom e Cinque International. Un accordo che la sindaca Casini vorrebbe concludere anche a Sulmona, con l’intento di realizzare la “linea verde” da Sansepolcro a Sulmona, appunto, attraverso Rieti e L’Aquila.
“Questa nuova fonte energetica, dopo le sperimentazioni concluse con successo nella Bassa Sassonia – spiega la senatrice Di Girolamo, che è membro della commissione Trasporti -, è ideale per abbandonare il gasolio ancora oggi usato per alimentare le motrici nei tratti ferroviari dove l’elettrificazione è difficoltosa e, in generale, per ripensare l’alimentazione di tutto il trasporto su gomma. Sono estremamente lieta che l’idrogeno ottenuto da fonti rinnovabili e pulite sia stato preso in considerazione per alimentare i treni e che la prima tratta che farà da apripista a questa nuova tecnologia sarà la Sansepolcro-Sulmona”.
“Si tratta di una proposta innovativa che comincia a prendere forma e ritengo che l’uso delle tecnologie più avanzate ambientali possa essere applicata anche nelle nostre aree per il rilancio della nostra economia – aggiunge la sindaca Casini – che deve puntare allo sviluppo sostenibili attraverso le infrastrutture a basso impatto ambientale. Ed è per questo che proseguirò l’interlocuzione con i referenti nazionali del progetto per favorire questi insediamenti che possono portare nuova occupazione per favore la ripresa dell’intera area”.
Del progetto, al momento, non si sa molto di più: né tempi, né fonti di finanziamento; ma da qualche parte, pure, questo “treno” deve partire.
Meglio il gasolio che fa fumo ma non scoppia.Con questi treni qui’ un macchinista che sbaglia una manopola dobbiamo ricominciare la ricostruzione un altra volta. Quando i sovietici testarono la bomba Zar nella isola di Novaja Zemlja oltre il circolo polare artico fecero tremare i vetri delle case sino ad Amburgo
Nel 2020 abbiamo rover che esplorano il suolo di Marte e c’è ancora qualcuno che pensa che un macchinista premendo un bottone possa far esplodere un treno…gli anni 50′ dono finiti da un pezzo
non vi va bene mai niente…e che caz!
29 miliardi di co2 immessi dall’uomo nell’atmosfera e qui c’è ancora qualcuno che parla di un po’ di fumo… Roba da matti
Attualmente l’Uomo sta immettendo 29 miliardi di tonnellate di anidride carbonica l’anno in atmosfera. Circa il 43% rimane in atmosfera (questa è chiamata la frazione aerotrasportata), il resto è assorbito dalla vegetazione e dagli oceani.
La sindaca parla di un futuro accordo o meglio della speranza di raggiungere un accordo evidenziando l’embrionalita dell’idea.
La Senatrice si dice lieta che la prima tratta che farà da apripista a questa nuova tecnologia sarà la Sansepolcro-Sulmona.
Mettetevi d’accordo perché l’unica certezza che si evince è che è stato già firmato un accordo tra le città di Cittaducale, Rieti e Antrodoco con le società Ancitel Energia e Ambiente, Aecom e Cinque International da cui per ragionamento logico dovrebbe partire la prima tratta.
Grandi chiacchiere.
Ma magari fosse!!!
L’idrogeno non è una fonte energetica. Giacimenti di idrogeno non esistono sul pianeta. Può essere un vettore energetico prodotto utilizzando altre fonti energetiche e ogni trasformazione ha una perdita.
È proprio vero sui social scoregge e rutti…
Forse non è male chiarire che parte importante dell’accordo con Almston è Snam che svilupperà le infrastrutture per la produzione, il trasporto e il rifornimento dell’idrogeno.
P S
E mó chi glielo dice a Pizzola & Co?
Non so se la sua sia più ironia che altro, ma escluderei a priori che il comitato No Hub non sappia nulla… anzi!
https://www.ilgerme.it/coordinamento-no-hub-del-gas-la-politica-batta-un-colpo
Dottor Iezzi, da dove deduce che nel progetto è coinvolta la Snam? Nell’articolo si parla di idrogeno prodotto da fonti energetiche rinnovabili e non dal metano.