Un paese “alla frutta”

Un paese “alla frutta”, anche se di frutta non se ne trova più o quasi. Un disservizio, comunque, che da quest’anno ha colpito Campo di Giove, dove l’unico alimentari del paese ha deciso di dismettere il “ramo” frutta e verdura. Una decisione dettata da motivi personali e organizzativi dell’attività privata, i cui effetti, però, sono diventati pubblici. Sì, perché, nei fatti, a Campo di Giove non è possibile più acquistare in paese frutta e verdura, se non quando arrivano i furgoni degli ambulanti che, però, non garantiscono continuità e certezza della presenza.

Dai turisti che affollano il centro montano in questi giorni è arrivata più di una segnalazione, anche se il problema sembra destinato a farsi sentire maggiormente “a luci spente”, quando cioè i turisti se ne saranno andati e l’attrattività del paese per gli ambulanti sarà molto scarsa.

Un camioncino, dicono i residenti, comunque arriva anche in inverno e in autunno, anche se non tutti i giorni, ma l’assenza di un negozio di frutta e verdura è destinato a farsi sentire. Perché l’alternativa è quella di scendere fino a Sulmona a fare la spesa. Oltre trenta chilometri andata e ritorno, tra curve e strade di montagna.

“E’ un problema di servizi che riguarda la comunità – spiega Domenico Capaldo, vice presidente della cooperativa di comunità Tavola Rotonda – per questo stiamo valutando di aprire noi uno spazio alternativo. Volevamo provarci questa estate, anche per rispondere alle richieste dei turisti, ma non abbiamo fatto in tempo a valutare costi benefici: il nostro ovviamente non è un progetto di business, ma uno sforzo che vorremmo fare per evitare che il paese si finisca di spopolare. La riduzione di servizi essenziali, fosse anche la possibilità di fare la spesa in paese, è uno delle maggiori cause della fuga di giovani e non solo”.

Quelli della cooperativa di comunità Tavola Rotonda, che da qualche anno lavorano per preservare le ricchezze e le eccellenze del paese (come il fagiolo di Campo di Giove) non vogliono però scavalcare nessuno: “Dobbiamo valutare anche con gli ambulanti che vengono in paese – spiegano – magari si può raggiungere un accordo per garantire in un modo o nell’altro il servizio o la gestione dello stesso”.

Nel frattempo vegetariani, vegani e fruttariani, faranno bene ad attrezzarsi.

7 Commenti su "Un paese “alla frutta”"

  1. Prima Campo di Giove aveva un senso ma dalla metà del 1800, sorgendo la potenza lanifera dell’Australia che faceva arrivare il prodotto in Europa a costo minore la economia abruzzese che è stata fiorente per millenni è crollata senza rimedio non potendo più reggere la concorrenza della globalizzazione del mercato. Questi paesi esistevano per la lana perché Pescasseroli o L’Aquila avevano lo stesso odierno valore di Dubai perché producevano materie prime indispensabili (la lana senza alternative rappresentava quello che oggi è il petrolio) ma ormai sono luoghi finiti che mantengono soltanto un pò di turismo ferragostano. Lo stesso si può dire della agricoltura impervia abruzzese, È FINITA. Si mantengono produzioni fittizie (assecondate dall’aiuto sociale) di aziende minuscole che fanno ammuina producendo cereali con trattorini ad un prezzo totalmente fuori mercato se dalle sterminate pianure USA o della Russia od Ucraina lavorando con macchinari mastodontici possono arrivare nei nostri porti cereali ad un costo 5 volte minore dei costi di produzione abruzzesi. Questi luoghi nei prossimi decenni verranno totalmente abbandonati e resteranno deserti come i paesi rupestri della costa amalfitana che si rianimano improvvisamente per il turismo balneare rimanendo completamente svuotati dall’autunno. È inutile combattere le battaglie perse.

    • …quindi?
      Tutti a Sulmonaaaaa!
      Per adesso.

      • Ze’mbronio, a Sulmona si potrebbe andare se in stazione ci fosse di tutto, dal supermarket, alla posta, polizia, negozi, medico, dentista, analisi etc. etc. Cosicché si potrebbe fare una doppia linea di metropolitana da Cocullo a Popoli ad Acciano a Roccaraso connettendo tutti con i treni che convergono in un centro organizzato e senza neanche uscire dalla stazione trovi tutto. Solo in questo modo puoi mantenere una conciliabilità abitativa, altrimenti per vivere a Campo di Giove “attualmente” per prima cosa è necessaria la spesa per mantenere il SUV con le gomme chiodate onde andare a Sulmona, invece se hai il trenino metropolitano ogni ora, anche in inverno vai con il biglietto in Stazione a Sulmona e trovi tutto come accade in tutti gli altri altri posti dove esistono le metropolitane con oltre il 60% della popolazione non ha la macchina e neanche prende la patente con enorme risparmio di spese.

    • Tranquilli i parchi e le riserve risolleveranno alla grande l’economia dei piccoli centri montani

      • Oh pe' la majella | 4 Agosto 2024 at 14:43 | Rispondi

        Dureranno poco i parchi perché so per certo che la Boeing ha acquistato tutta la Piana di Cerreto. Lo useranno per aprire un cantiere dove costruiranno i 737-10. Poi, con un sistema di chiuse e di chiatte, verranno trasferiti fino alla costa e da lì inviati in tutto il mondo. Io ho già fatto domanda per l’assunzione!

  2. Tranquiliiiiiii…..alla regione ci sono i Marsiliesi ! Loro sono i migliori e risolvono tuttoooo
    Grazie Marsilio ci sentiamo ricchi e felici grazie a teeeeee

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