Prenderà servizio domani il nuovo dirigente del terzo e quarto (ad interim) settore Amedeo D’Aurelio, nominato direttamente dal sindaco in sostituzione del dimissionario Gianfranco Niccolò. Il suo rapporto con Sulmona, tuttavia, non è nuovo: il neo dirigente, infatti, è stato titolare fino a qualche giorno fa di un incarico esterno che lo vedeva come supporto al Rup di ben tredici progetti di opere pubbliche. Incarico dal quale l’ingegnere pescarese ha provveduto a dimettersi per evitare palesi incompatibilità.
La curiosità, che anche un po’ paradossale, è che D’Aurelio era di supporto al funzionario Fabrizio Petrilli che ha lasciato con amarezza nel settembre scorso palazzo San Francesco proprio per essere stato escluso, lui, dalla selezione per ricoprire l’incarico di dirigente del settore. Buono per il Re ma non per la Regina, insomma.
D’Aurelio più di Petrilli poteva contare però sul fatto di aver ricoperto in passato (nei Comuni di Scafa e Pescara) ruoli dirigenziali, dove era stato chiamato sempre con nomina diretta e fiduciaria (essendo lui un libero professionista e non un dipendente pubblico di ruolo): curriculum che gli ha permesso di rientrare nella rosa dei tre nomi che poi erano stati chiamati a colloquio dal sindaco e dal segretario comunale.
Il nuovo dirigente, insomma, si ritroverà ora a dare direttive ai suoi ex “capi”, ovvero quei funzionari che doveva supportare nelle opere pubbliche che gli erano state affidate.
Tra queste alcune sono arrivate a compimento (la ristrutturazione dello stadio Pallozzi, la discussa riqualificazione del centro storico, la ristrutturazione di Santa Rufina e alcuni lotti del Collettore turistico), molte altre sono rimaste sospese (la ristrutturazione dell’edificio ex Omni, la sicurezza stradale, Spazio Ovidio nel convento di Santa Caterina, il ponte di via Gorizia, l’adeguamento sismico delle scuole Serafini e Masciangioli e dello stesso palazzo San Francesco, fino all’area camper, che è conclusa, ma ancora sospesa), alcune delle quali con il Rup nominato solo ieri.
Quanto tempo resterà in servizio il nuovo dirigente dipenderà dal destino della crisi politica in corso: trattandosi di un incarico fiduciario, infatti, il suo incarico decadrà con la sindacatura. Se sarà tra qualche giorno o tra un anno, dipenderà dall’eventuale accordo tra i civici e i dimasciani che, anche ieri, con la colomba Di Rienzo hanno cercato di ricucire uno strappo che non è chiaro neanche del perché si sia consumato.
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