La Presidenza nazionale ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia -, sta promuovendo la realizzazione di un archivio pubblico contenente interviste video alle ultime partigiane e partigiani viventi. Il coordinamento editoriale e la raccolta di queste interviste è realizzato dai giornalisti Gad Lerner e Laura Gnocchi. Proprio a questo scopo oggi è stato intervistato da Gad Lerner il 98enne sulmonese e comandante della Brigata Maiella Gilberto Malvestuto. Malvestuto infatti è l’ultimo ufficiale ancora in vita della Brigata Maiella, ma mantiene ancora una grande vivacità di spirito tanto che al giornalista Lerner ha riferito con determinata lucidità: “Indossare un mitra pesa e non mi è mai piaciuto. Io l’ho fatto solo per guadagnare la libertà che spetta ad ogni uomo”.
L’insieme del materiale raccolto sta dando vita ad un documentario chiamato “Noi, Partigiani” il cui intento spiega l’Anpi è quello di dare forma ad un memoriale vivo e condiviso, e al tempo stesso di fornire un’importante documentazione ai ricercatori e un moderno strumento di conoscenza storica e democratica alle nuove generazioni. Qualcosa di più, quindi, di un monumento celebrativo. Una grande operazione culturale per rinnovare nel tempo la consapevolezza che la Resistenza costituisce un passaggio decisivo per la costruzione della convivenza civile e per instillare nella coscienza di tutte italiane e degli italiani l’imprescindibilità dei valori di libertà, umanità e giustizia. L’intervista a Gilberto Malvestuto andrà in onda su Rai3 fra il 13 e il 24 aprile.
Immenso, assolutamente spettacolare, Gilberto Malvestuto vale oro per quanto pesa.Le generazioni di prima erano un altra pasta .Ho trovato storie personali anche della Grande Guerra di ragazzi peligni che già erano in America da anni , potevano tranquillamente non rispondere il 1915 alla chiamata alle armi del consolato, invece per senso della Patria sono tornati e sono caduti a 23 anni davanti alle mitragliatrici nel Luglio 1916 nella battaglia di Monte Zebio.
I ragazzi di oggi hanno perso ogni valore morale, chi darebbe la vita per la patria? poi però vedendo i politici di oggi devo riconoscere che in fondo non hanno tutti i torti. ad ogni modo mitico Gilberto, orgoglio di Sulmona.
La brigata Maiella è una storia a parte. È vanto ed onore del nostro Abruzzo ed in particolare della Valle Peligna, che diede tanti aderenti, giovani combattenti e valorosi, insigniti delle tante medaglie al valore. La Brigata Maiella fu inquadrata in regolare esercito italiano, ricostituito al seguito delle truppe alleate. combatté a viso aperto contro i nazisti. Fu la prima aggregazione militare partigiana che entrò a Bologna liberata. Malvestuto fa parte di quella storia, onore a lui ed ai suoi commilitoni di allora.
L’oro della Maiella è la Libertà.Che spetta ad ogni uomo come dice Don Gilberto.
Vorrei ricordare anche, fra i viventi, il più giovane volontario della Brigata Maiella: Ennio Pantaleo.
Aveva solo 14 anni quando si arruolò.
Dovette dire il falso: dichiarò 18 anni.
La bugia era credibile perché, già molto alto, dimostrava qualche anno in più.
Lo ripeto, qualsiasi sia l’oro di Napoli, l’oro della Maiella è la libertà. L’aspetto caratteristico del fenomeno Brigata Maiella è che una stessa agguerrita banda contrasto’ allora ,sino all’ultimo ,gli allora occupanti piemontesi difendendo strenuamente la libertà di quello che allora era la loro Patria contro gli stranieri, prima dell’unità d’Italia. Perciò sembrano più sentiti ed immediati in queste zone i valori di libertà di indipendenza , di Patria , almeno da come la storia ci dimostra. Gilberto Malvestuto ed Ennio Pantaleo per il carattere delle loro idee ne sono le testimonianze viventi e, proporrei da semplice cittadino ,passato il bimillenario,di impiegare i fondi per il prossimo centenario di Don Gilberto ,con una pubblica festa popolare che gli tributi il giusto onore e riconoscenza per le parole che hanno fatto iscrivere nella Costituzione se adesso ne godiamo tutti ,anzi con superficialità.