L’occupazione cresce ma grazie al lavoro precario. L’analisi è quella fornita dalla Uil Abruzzo che sottolinea il dato della crescita ma comunque lontano dai livelli pre-crisi. “Non è occupazione di qualità, trattandosi soprattutto di contratti a tempo determinato, ragion per cui continua ad essere necessario accelerare sulla cantierizzazione di strumenti che potrebbero invertire questa situazione” spiega Michele Lombardo segretario generale Uil Abruzzo che torna a chiedere l’impiego fattivo del Masterplan e il Patto per lo Sviluppo.
Nella nostra regione sono circa 491 mila le persone che hanno un lavoro, numero che resta inferiore a quello registrato dall’Istat nel periodo precedente la crisi, l’istituto dichiarava per l’anno 2008 circa 511 mila occupati, con un tasso di occupazione del 59 per cento. Oggi invece nonostante un trend positivo, il tasso di occupazione in regione si ferma al 56,8 per cento. Registriamo quindi una lieve salita occupazionale nel 2017 (13 mila occupati in più) rispetto all’anno precedente, il 2016”.
Per Lombardo “la nuova occupazione creata non è stabile, quindi non è a tempo indeterminato bensì determinato. Anzi, registriamo una discesa dei contratti stabili e una salita di quelli precari: quindi, abbiamo un’occupazione sicuramente in crescita, ma non di qualità”.
Da un punto di vista dei comparti, l’occupazione ha avuto una spinta positiva nel settore dei servizi e del terziario, ma rimane pressoché stabile nell’industria, registra un permanere di crisi nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura dove l’effetto crisi continua a mordere pesantemente. Nel 2017 infatti è il solo settore dell’edilizia a registrare un incremento del ricorso agli ammortizzatori sociali del 32 per cento a livello regionale.
Un bilancio che fa capire che “Se da un lato l’occupazione cresce rispetto all’anno 2016, questa purtroppo non è occupazione stabile e di qualità. In secondo luogo, comparti fondamentali per la crescita economia e occupazionali della nostra regione, come l’edilizia, continuano a registrare un livello di crisi forte e un calo degli occupati. Per questo continuiamo a chiedere con forza che strumenti programmatori come il Masterplan e il Patto per lo Sviluppo diventino subito operativi e concreti nell’avviare una nuova stagione di sviluppo nella nostra regione” conclude Lombardo.
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