Non solo orsi e lupi in Abruzzo, ma uccelli, tanti. Secondo il censimento condotta dalla Soa insieme ad altre realtà associative e istituzionali che lavorano sulla fauna, ci sono in regione due punti importanti per l’ornitologia: la Riserva Naturale del Lago Di Campotosto e Porto e litorale di Pescara. Nel prim caso sono state censite 16 diverse specie per un totale di 6121 uccelli con concentrazioni notevoli di anatre come il Moriglione (1322) ed una presenza considerevole di specie rare a scala europea come la Moretta tabaccata (12).
Nel secondo caso 14 diverse specie per un totale di 527 uccelli per la maggior parte gabbiani e cormorani ma anche con presenze di specie molto rare in tutto l’ Adriatico come la elegante Pittima minore con il tipico becco rivolto all’ insù ed il Mugnaiaccio il più grande gabbiano europeo, per ambedue le specie si tratta di animali che si riproducono solo nelle regioni più settentrionali d’ Europa anche oltre il circolo polare artico.
Tra gli esemplari rari, e purtroppo cacciabili, ci sono in Abruzzo il Frullino (osservati 0 esemplari) e la Pavoncella (osservate solo poche decine di esemplari). Secondo quanto osservato, lì dove è possibile cacciare non ci sono uccelli in numero cospicuo diversamente da quanto accade negli ambienti protetti.
E’ il caso dell’invaso di Bomba, che, nonostante la notevole estensione di oltre 1.000 ettari, ospita una quantità limitatissima di appena poche decine di uccelli acquatici svernanti a causa del disturbo venatorio mentre, ad esempio, nello specchio d’ acqua delle sorgenti del Pescara esteso appena una ventina di ettari ma dove da molti anni vige il divieto di caccia imposto dalla Riserva Naturale Regionale, sono stati censiti molti più esemplari appartenenti a diverse specie.
In Abruzzo, inoltre, erano assenti, ma iniziano a farsi vedere il Marangone minore, un piccolo cormorano a distribuzione orientale e l’Airone guardabuoi che soprattutto nelle province di Teramo e Pescara è sempre più comune. Al contrario c’è scarsità di Fratino nelle spiagge, la Soa chiede alla capitaneria di Porto, in vista del suo periodo di riproduzione, la massima attenzione per il rispetto della normativa vigente.
L’Abruzzo una volta era una linea di passo di molti uccelli acquatici, in particolare Germano Reale, Marzaiola, Codone. Non mancavano Pavoncelle e Fischioni ed altre specie. Poi il passo è diventato più raro, forse per cambiamento del territorio, che dava loro la possibilità di rifocillarsi, vedi zone acquitrinose e piccoli laghetti, dove si tuffavano e stazionavano per alcune ore o interi giorni, per poi ripartire. Specie i Germani Reali, veri uccelli trasvolatori,veloci ed eleganti, che hanno ispirato le formazioni aeree,specie delle pattugli acrobatiche. Venivano cacciati con accanimento e la notizia del loro arrivo si diffondeva subito tra i cacciatori. Ecco, la caccia di questi tempi ,la ritengo obsoleta. Prima i nostri avi lo esercitavano per necessità familiari, ora è solo un inutile sport, teso ad uccidere uccelli meravigliosi; una inutile strage. Meglio abolirla, se non fosse per i tanti interessi che ruotano intorno ad essa. Armi, munizioni, vestiario ed i tanti operai che vi lavorano. Speriamo si trovi un utile accordo e si puniscano severamente i bracconieri, specie quelli che catturano uccelli con le reti,subdoli e spietati.