I soldi li hanno presi, in Valle Peligna, Pratola, Corfinio, Raiano e Vittorito: finanziamenti a fondo perduto fino a 250mila euro per rifare strade interpoderali, utili agli agricoltori, ai camminatori, al cicloturismo (per intendersi sono i fondi con cui Pratola sta rifacendo, tra le altre, la strada per il Colle delle Vacche). Sulmona, invece, non ha neanche presentato la domanda.
Poi ci sono i fondi per la prevenzione degli incendi, tema non proprio estraneo, o che non dovrebbe essere tale, alle città e ai paesi che ancora osservano dal basso le ceneri del Morrone devastato dall’incendio del 2017. Il termine per le domande è scaduto il 16 settembre scorso e, anche qui, l’unico in Valle ad aver presentato domanda è stato Pratola che ha chiesto 300mila dei 700mila euro necessari per realizzare delle vasche di accumulo in quota dove far abbeverare gli animali, ma anche da usare in caso di necessità come pozzo per gli elicotteri. “Nei prossimi mesi risponderemo ad un’altra linea di finanziamento – ha spiegato l’assessora pratolana Fabiana Donadei – per i restanti 400mila euro”. Che, oltre alle idee e ai progetti, ci vuole determinazione e studio per intercettare risorse. Caratteristiche che finora a Sulmona sono mancate quasi del tutto.
Queste occasioni perse, infatti, sono solo le ultime chicche della mancata programmazione del capoluogo peligno, di una lista, a dire il vero lunga: “Il Comune di Sulmona già non aveva partecipato al bando per la misura 7.4.1 ‘Investimenti nella creazione, miglioramento ed espansione dei servizi di base locali per la popolazione rurale’ – ha detto ieri sera Umberto Margiotta di Confagricoltura durante l’incontro organizzato dalla Dmc con i candidati a sindaco -, bando del 2017, cui hanno partecipato molti Comuni dell’area Peligna che proprio in questi giorni stanno realizzando le opere finanziate”.
Senza dimenticare la storia della Villa comunale e quella per l’edilizia pubblica e chissà quante altre che non sono rientrate nel radar.
Una città anestetizzata, insomma, avulsa non solo politicamente, ma anche amministrativamente da quanto accade intorno, figuriamoci da quanto accadrà in Europa nei prossimi cinque anni di Pnrr.
Non ci sono dichiarazioni d’intenti, promesse, bus navetta e decoro urbano che tengano, insomma, se la prossima amministrazione non avrà la capacità, la voglia e le competenze per invertire la rotta, per svegliarsi dal torpore e dalla pigrizia nelle quali ha vissuto finora.
Che a coltivar gli orticelli, poi si scopre che l’erba del vicino è sempre più verde.
Se le persone di Sulmona voteranno ancora la politica che è stata artefice in questi anni di questo degrado sociale culturale amministrativo economico ecc ecc della città,
ME NE VADO DA SULMONA
Cara Giorgia vai via tranquillamente che di gente lamentosa ed inoperosa come te non ce ne facciamo nulla, per precisare perchè non si parla dei milioni di euro presi dal comune di sulmona per il dissesto idrogeologico??? solo le cazzate per andare contro uno schieramento politico cosa che questa testata fa in continuazione senza pudore ed appoggia sempre senza pudore gli altri schieramenti
Questa testata fa cronaca.
Condivido tutto ciò che ha detto la signora Giorgia
Invece, per rispondere al Signor Paolo, penso che chi dovrebbe andare via da Sulmona sia qualcun’altro !!