Primo novembre, festa di Ognissanti per i più fedeli, giorno rosso e per le uscite fuori porta per chi vuole staccare dalla routine quotidiana. Festività che capita a fagiolo con un lungo ponte iniziato, per alcuni, lo scorso sabato. C’è chi avrà pensato di potersi concedere il privilegio di una vacanza, magari proprio a Sulmona dove da oggi entra in vigore la tassa di soggiorno.
Il tariffario per ogni turista che soggiornerà per almeno una notte in città varia a seconda della tipologia della struttura: 1,50 euro a persona a notte per le strutture a quattro e cinque stelle (quest’ultima non presente sul territorio comunale), 1 euro per gli alberghi a tre stelle e per tutte le altre strutture ricettive (alberghi fino a due stelle, B&B, affittacamere, ecc.) e 70 centesimi per la sosta in area camper.
Ci sono, poi, alcune esenzioni già accuratamente studiate. Ad esempio, non saranno soggetti al pagamento tutti i minori sotto i 14 anni. Non sarà tenuto a versare la tassa di soggiorno chi verrà in città per scopi lavorativi, o per l’assistenza ai malati. Esclusi anche gli accompagnatori di gruppi turistici, i disabili non autosufficienti e i rispettivi accompagnatori. Inoltre, per chi avesse programmato da tempo le vacanze sulmonesi, non dovrà versare alcuna cifra qualora la prenotazione sia stata effettuata prima dello scorso 14 luglio (data dell’approvazione della tassa da parte del consiglio comunale).
Un provvedimento che di certo non ha fatto fare i salti di gioia agli operatori del settore alberghiero. Non tanto per la tassa in sé, quanto per i servizi (precari) che la città ha da offrire al turista. Tra questi, ad esempio, i mezzi di trasporto pubblico praticamente inesistenti. E non poteva esistere giorno peggiore di oggi, 1 novembre, per l’entrata in vigore di questa tassa. Infatti, non vi sono corse che collegano il centro cittadino con la stazione ferroviaria. Le uniche corse straordinarie previste sono quelle per il cimitero. Di certo non un luogo in cima alla lista dei visitatori.
“Accompagnerò i miei ospiti in stazione mentre altri ospiti saranno impegnati nel servizio colazione -spiega la gestrice del B&B, Marta Carrozza -. Li saluterò con vergogna di aver chiesto loro una imposta sui disservizi locali offerti. I sono a favore della tassa, ma prima bisogna creare i presupposti che sono alla base di essa. Noi strutture, fino ad ora, abbiamo sopperito alle lacune locali con spirito di collaborazione, ma ora che viene richiesta una imposta al turista per i servizi offerti dal luogo in cui si trova, allora non siamo noi a doverli offrire detti servizi, bensì il beneficiario della somma imposta”.
Insomma, una situazione che mette a disagio i vari professionisti del settore, che si vedono costretti a richiedere una quota che gli attuali servizi a disposizione dei turisti non giustificano.
C’è poi il discorso riguardo il software tramite il quale si comunicheranno al Comune e anche all’Agenzia delle Entrate il numero di pernottamenti registrati. Anche su questo campo lo scontro in settimana è stato acceso. Prima la riunione dello scorso mercoledì, con gli albergatori invitati in aula consiliare per essere informati sul funzionamento della piattaforma. Un incontro che ha portato con sé vibranti proteste (tanto che chi stava illustrando il software non ha avuto problemi a dire che solo a Sulmona, in tanti anni di servizio, ha visto una situazione del genere). Poi il summit del giorno successivo, in cui i titolari delle strutture alberghiere hanno ottenuto quanto chiesto 24 ore prima, ovvero lo slittamento a gennaio 2023 dell’istituzione della piattaforma digitale. Richiesta, appunto, inoltrata ufficialmente per impratichirsi con il software.
L’approdo online arriverà solo tra un paio di mesi, ma la tassa già da oggi dovrà essere riscossa. Che lo si voglia o no, è tempo di andare a rimpinguare la casse di palazzo San Francesco, con la promessa che quanto incassato verrà reinvestito sui servizi essenziali per definire Sulmona una città turistica.
Quando scimiotti copiando da altri, senza capire la ratio di certe scelte! Non siamo Roma né Firenze, non offriamo alcun servizio, è già un miracolo che si fermino due notti… ma li tassiamo !!! Autotassatevi per le cazzaxx che fate, vedrete come risanerete i bilanci !
Andranno in altre città dove offrono numerosi servizi senza tasse di soggiorno, semplice!
Meglio…tu al massimo sci ite alle Marane…
Scusate ma perché un residente deve essere spennato con addizionale comunale, tari, imu e quant’altro e il turista no?
Perché al turista di fronte ad una modesta tassa di soggiorno (in media 1 € al giorno), dovrebbe avere più servizi rispetto ad un residente? Vogliamo incrementare le corse degli autobus da e per la stazione? Tutto si può fare, ma basta dire a scapito di quale servizio si possono ridurre i costi, per esempio: riscaldamento scuole, mensa scolastica, spegnimento dell’illuminazione pubblica, servizi ai diversamente abili,ecc.
I soldi sono quelli e se le utilizzi per una cosa, non li avrai disponibili per un’altra!
Concordo pienamente con il realista .
Inoltre il miglioramento può nascere(spero) anche da questa esigua tassa
Copiato alle altre citta!!! Ma questi politici che frequentano università abruzzesi, che non vanno in giro per altre città sanno che signica turismo? Città in degrado, senza servizi di trasporto,musei chiusi e negozi nella domenica. Poche manifestazioni il sabato. Se non fosse per la disponibilità degli albergatori e strutture ricettive, altro che Sulmona bellissima.
Città senza servizi, fanno dieci centimetri di neve e cascano i rami.
Prima di chiedere i soldi chiedetevi quanto valete
Vergugnetv
Be certo, perché nelle altre città se nevica non ci sono disagi per la popolazione?
Siete mai capitati a Roma o a Milano in occasione di una discreta nevicata? Vi posso assicurare che si blocca tutto, altro che rami caduti.
Realista purtroppo Sulmona non è Roma….
Però, dai, i ristoratori di Sulmona hanno una vena tafazziana. Lunedì 31, ponte lungo, Sulmona piena di turisti e corso Ovidio affollatissimo, la gran parte dei ristoranti di Sulmona e dintorni chiusi per riposo settimanale. Una situazione paradossale. Diciamo che manca proprio la mentalità turistica
Sinceramente quello che non capisco è la “ratio” della tassa di soggiorno, indipendentemente da Sulmona o altri posti: un turista che va a visitare una città paga alberghi, ristoranti, bar, musei, aree archeologiche etc. Se prende i mezzi pubblici…paga il biglietto come i residenti…cioè porta gia’ vari soldi in quella città, dunque perchè anche tassarlo? Perchè ha fruito, non so, di acqua e luce dell’albergo? Penso sia tutto compreso. Poi quel turista, nella sua città, gia’ paga tasse per acqua, rifuti etc.,(e, se vogliamo, nei giorni che e’ in vacanza non ne fruisce).Poi, se invece che andare in un hotel, il turista va a casa di un parente e si trattiene 15 gg è escluso da ogni pagamento…si creano disparità. Insomma, al di là delle osservazioni relative a Sulmona, è questa tassa in sè che non capisco.