Ieri la telefonata dell’assessora alla Sanità Nicoletta Verì, con l’impegno ad un incontro a stretto giro e, ad altrettanto breve termine, quello di convocare un tavolo tecnico che tenga dentro Asl, Arta, Regione, Comune ed eventualmente anche l’Istituto Superiore di Sanità, per decidere che fare, come muoversi. In fretta, però, perché i dati forniti dall’ISS sugli eccessi di ricoveri per patologie, tra cui quelle oncologiche, nella città di Sulmona, non possono permettere distrazioni e rinvii. Ma neanche allarmismi “perché prima bisogna capire da cosa dipendano questi dati – ha spiegato il sindaco Gianfranco Di Piero oggi in una conferenza stampa – e poi decidere come intervenire, sia dal punto di vista sanitario che amministrativo”.
Il sindaco ha ripercorso passo passo tutto quanto è stato fatto per affrontare il problema: la richiesta all’Arta della ricerca di fattori inquinanti con la relazione arrivata sul tavolo alla fine dello scorso anno, poi il coinvolgimento dell’ISS per un monitoraggio statistico, uno studio di primo livello i cui risultati sono arrivati a fine maggio. Risultati preoccupanti, ma che vanno approfonditi.
“Dobbiamo muoverci con cautela e serietà – spiega il sindaco – e io non faccio ordinanze di chiusura della discarica, che può essere fatta solo in caso di emergenza sanitaria, senza sapere prima se c’è un nesso di causalità tra la discarica e i ricoveri”.
Rimanda così al mittente il pressing dell’opposizione, da cui si sente offeso Di Piero, convinto in coscienza, prima che politicamente, di aver fatto tutto quello che bisognava fare: “Da noi è partita l’indagine dell’Arta – dice – da noi la richiesta all’ISS. Da noi, ancora, la volontà di andare fino in fondo”.
All’Arta verrà chiesto anche di ripetere e approfondire i controlli e le analisi sull’impianto Cogesa e la discarica, mentre il primo cittadino ha accolto l’ipotesi di un biomonitoraggio proposto da Proietti: “Ma è l’autorità sanitaria e scientifica – spiega – a dovermi dire se è utile e efficace”.
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