Il laboratorio mobile dell’Arta Abruzzo è arrivato nell’impianto di Cogesa, in località Noce Mattei. I tecnici dell’agenzia per la tutela dell’ambiente hanno posizionati i rilevatori, attraverso i quali prenderà il via il monitoraggio della qualità dell’aria nei pressi della discarica. Presente anche il primo cittadino, Gianfranco Di Piero, che nel primo pomeriggio di oggi si è recato personalmente nei pressi dell’impianto.
Il sindaco sulmonese ha ringraziato i tecnici dell’Arta “per l’impegno che stanno profondendo, rispetto ad una problematica che investe la collettività”.
L’installazione del laboratorio mobile è figlia del vertice, lo scorso 17 giugno, nella sede di Arta a Pescara. Un tavolo scaturito dal possibile nesso tra l’alto numero di ricoveri oncologici tra la popolazione e la stessa discarica Cogesa. Una possibilità prospettata dallo studio dell’Istituto Superiore di Sanità, contattato proprio da Di Piero. Al tavolo pescaresce avevano preso parte anche l’assessore alla Sanita, Nicoleta Verì, le consigliere regionali Maria Assunta Rossi e Marianna Scoccia, il direttore del Dipartimento Sanità della Regione Abruzzo, Claudio D’Amario, il direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, Pierluigi Cosenza e il direttore di Arta Abruzzo, Maurizio Dionisio.
Il laboratorio Arta è attrezzato per analizzare le matrici acqua e aria, e monitorare in continuum le concentrazioni di inquinanti derivanti da incendi, emissioni odorigene e sversamenti. È dotato, inoltre, di droni con termocamere ottiche e termiche per verificare eventuali differenze di temperatura del suolo, rivelatrici di fuoriuscite di gas e sostanze potenzialmente inquinanti.
Un laboratorio mobile verrà attivato dall’Ispra, per condurre un esame del contesto ambientale. Verrà tenuta sotto osservazione la qualità di acqua, aria e terra per l’intero mese di luglio. Una campagna di monitoraggio utile per capire quali siano i fattori inquinanti nei pressi della discarica. Anche se sotto osservazione non ci sarà solo l’impianto di Cogesa. Il tetracloroetilene, composto classificato come cancerogeno dall’IARC, non è stato trovato solo nei pressi dell’ex Pastorina, bensì anche in altre zone cittadine.
A breve sarà attivato anche lo screening sulla popolazione, non solo quella residente in zona Marane, ma per tutta la collettività sulmonese. O almeno questo sarebbe il desiderio del sindaco Gianfranco Di Piero.
I politici si pavoneggiano per ogni cosa ….anche per
Una cosa scontata come l’Arta che viene a controllare che caxxo stiamo a respirare !
Sui social di una consigliera di maggioranza sembra che è tutto merito suo
Pure se piove o esce il sole .
E bastaaaaa
Penso che non sia necessario essere esperti e professionisti della materia per capire che una struttura del genere è, evidentemente, incompatibile con la conformazione territoriale in cui è installata. Ergo: spostarla in un sito idoneo. Che ce vo la scienz pe capi