Tribunali minori, sindaci e ordini forensi chiedono al Governo di “rispettare gli impegni”

Un incontro urgente con i rappresentanti del Governo e della Regione Abruzzo affinché “venga concretizzato l’impegno a mantenere aperti in via definitiva i quattro tribunali abruzzesi sub provinciali”. È quanto chiede il Coordinamento dei sindaci e dei presidenti degli ordini forensi di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto tornato a riunirsi questa mattina a Sulmona per rimettere al centro dell’attenzione il tema della “salvaguardia dei tribunali minori”. Un appuntamento importante in vista dell’approssimarsi del 31 dicembre 2025, data in cui scadrà l’ultima proroga concessa dal Governo nel decreto Milleproproghe del 2022.

“E’ il momento di riprendere il discorso sulla salvaguardia dei tribunali sub provinciali – ha dichiarato il sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero – pensando alle azioni da intraprendere nell’immediato futuro”. Obiettivo condiviso dagli otto partecipanti che dai sindaci ai presidenti degli ordini forensi, hanno ribadito la necessità di un’azione che garantisca “la tutela dei cittadini e della efficienza complessiva del sistema giudiziario. Un sistema che la riforma della geografia giudiziaria metterebbe gravemente in crisi, come spiega il presidente dell’ordine forense di Sulmona l’avvocato Luca Tirabassi ricordando che “laddove la riforma ha trovato concreta attuazione con la chiusura di tribunali di prossimità, si sono registrati disagi e ritardi nell’amministrazione della giustizia oltre a un enorme spreco di risorse pubbliche”.

Che il Governo sia coerente con gli impegni presi a favore dei tribunali minori, questo in sintesi quanto richiesto dal Coordinamento le cui preoccupazioni sono state condivise dallo stesso ministro della giustizia Carlo Nordio che “lo scorso aprile in un intervento in Parlamento ha dichiarato di condividere le nostre critiche alla nuova geografia giudiziaria introdotta nel 2012 dalla legge Severino” come ricorda lo stesso Tirabassi. Un incontro quello di questa mattina cui ne seguiranno altri per ricordare al Governo “i plurimi impegni assunti” in merito alla revisione della riforma, “impegni concreti e apprezzati” di cui, oggi più che mai, si attende “una concreta attuazione normativa”.

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