Inizierà domani l’iter parlamentare in commissione Giustizia al Senato, della legge proposta dalla Regione Abruzzo che prevede il sostegno della Regione al mantenimento dei tribunali cosiddetti minori, ovvero quelli non capoluogo di provincia, che sulla carta, al momento, sono destinati alla chiusura a fine 2024.
La legge prevede che la Regione si faccia carico delle spese di funzionamento degli immobili, un modo per alleggerire la spesa dello Stato che, originariamente, aveva previsto la chiusura dei tribunali di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto, nell’ambito della spending review.
Congiuntamente a quella abruzzese, ci saranno sul tavolo della commissione, anche le proposte delle Regioni Toscana e Lombardia.
Al di là della spesa, però, il nodo da sciogliere è quello della geografia giudiziaria e, nell’immediato, la riapertura delle piante organiche che stanno mettendo in difficoltà operativa i tribunali non capoluogo abruzzesi, gli unici a rimanere aperti dopo la riforma del 2012.
Relatore della proposta in commissione sarà Ernesto Rapani, già contattato, insieme alla presidente Giulia Buongiorno, dai due parlamentari di FdI abruzzesi Sigismondi e Liris.
L’obiettivo è quello di aprire formalmente la discussione sulla giustizia di prossimità e quindi ridisegnare in base a questo principio la mappa dei presidi da lasciare aperti e quelli da riaprire.
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