Una proposta non condivisibile quella del sindacalista Uil penitenziari, Mauro Nardella, che per i tribunali abruzzesi aveva ipotizzato una scissione delle specialità per provare a mantenerli tutti. E’ di tutt’altro avviso il direttivo della camera penale S. Speranza di Sulmona: “come abbiamo avuto modo di ribadire in più occasioni, proprio la presenza di un carcere di massima sicurezza, per altro in via di ampliamento dovrebbe imporre il mantenimento di tutte le funzioni, soprattutto penali, in capo al Tribunale di Sulmona che, per le peculiarità del territorio che presidia non può essere soppresso né tanto meno accorpato”.
Non si scende a compromessi per il direttivo della camera penale perchè una tale divisione comporterebbe la soppressione degli uffici della procura della Repubblica, con tutta una serie di conseguenze negative sul controllo e la vigilanza del territorio anche in vista dell’ampliamento del carcere col nuovo padiglione, pronto presumibilmente per il 2019, che porterà a raddoppiare i detenuti. “l venire meno delle funzioni penali in capo al Tribunale di Sulmona comporterebbe, per altro, che tutti gli interrogatori delegati dei numerosi detenuti reclusi nel carcere cittadino, dovrebbero svolgersi ad Avezzano (o altrove) con conseguente necessità di trasportare i detenuti e con i conseguenti rischi e disagi che ne deriverebbero in termini di sicurezza e di dispendio di energie e risorse economiche” aggiunge il direttivo.
Una proposta che non può trovare condivisione, dunque, mentre resta ferma la posizione nel mantenere il presidio di Sulmona in tutte le sue facoltà e “potenziato” ulteriormente “attraverso un ampliamento della circoscrizione che guardi ai territori della Val Pescara e del versante chietino/ pescarese del Parco nazionale della Majella”.
Chiudono dalla camera penale invitando la Uil ad una valutazione più approfondita dell’argomento e esprimendo la propria intenzione ad un confronto diretto in difesa del tribunale.
S.P.
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