Tribunale in sottorganico, UilPa scrive al ministro Bonafede

Sottrarre personale in forza al tribunale rappresenta il primo passo verso la soppressione. Non ci sono dubbi per la UilPa che denuncia mancanza di rosorse e una grave situazione che si sta creando all’interno del tribunale di Sulmona: “Una opinabile presa di posizione correlabile alla paventata soppressione prevista a far data da settembre 2020 dei tribunali non provinciali tra i quali quello di Sulmona” ricorda il sindacalista Mauro Nardella.

Dall’analisi condotta dal sindacato il palazzo di giustizia sulmonese risulta deficitario di un bel 36% di risorse umane, mentre nel frattempo si rafforza, ancor prima dell’effettivo accorpamento, l’organico nei tribunali di L’Aquila e Chieti per i quali, a questo punto, Nardella non fa troppi giri di parole nel definire la situazione di “paradossale sovraorganico”. Tant’è che si parla ora di dirottare dipendenti dall’Aquila a Sulmona “che ne avrebbe dovuto vantare, a parere della Uil, l’originario invio”. La normativa (d.lgs 155/2012), a riguardo, considerava una certa contemporaneità tra trasferimento di risorse e di funzioni da una parte all’altra. Particolare venuto meno. Il personale, nei fatti, sarebbe dovuto essere riassorbito, dopo la fattiva soppressione, nei tribunali in cui dovrebbero passare le funzioni “anche in sovrannumero riassorbibile con le successive vacanze organiche, decorsi 8 anni dalla data di entrata dello stesso decreto 155/2012 e non, da come si è evinto, immediatamente”.

Ed è così che a Sulmona ci sono 27 dipendenti, invece di 45, che fanno un po’ gli equilibristi nell’organizzazione del lavoro. Una situazione impensabile e da risolvere secondo la Uil che chiede al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, al suo capo gabinetto, Fulvio Baldi, al capo dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria reggente, Barbara Fabbrini, ai sottosegretari Jacopo Morrone e Vittorio Ferraresi, al vice presidente del Csm, Giovanni Legnini di correre ai ripari integrando le mancanti 18 figure.

S. P.